Avviamento alla formazione, orientamento specialistico e accompagnamento al lavoro. Sono queste le tre misure di politiche attive del lavoro maggiormente richieste nei Centri per l’impiego di tutto il territorio nazionale nel 2022. 

Ad evidenziarlo è il monitoraggio ANPAL sulle attività e l’organizzazione dei Cpi. I dettagli.

Le tre politiche attive più richieste: prima la formazione

Partiamo dall’avviamento alla formazione, che è una delle tre politiche attive del lavoro maggiormente richiesta dagli utenti dei centri per l’impiego. Il dato registrato dall’Anpal è sicuramente conseguenza dell’attivazione delle misure previste dal Programma Gol per l’upskilling e il reskilling delle persone in cerca di lavoro. E sicuramente sarà un dato in aumento nel 2023, vista l’attivazione del Supporto Formazione Lavoro, ossia il percorso di reinserimento lavorativo, dopo un periodo di formazione, che ha sostituito il reddito di cittadinanza. 

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Accompagnamento al lavoro e orientamento

Non solo formazione, ma anche accompagnamento al lavoro e orientamento specialistico rientrano tra le politiche attive del lavoro più richieste,

  • Per accompagnamento al lavoro si intendono servizi come: l’incontro tra domanda e offerta, l’attivazione del patto di servizio
  • L’orientamento specialistico opera su una fase iniziale, ossia sul coaching che i referenti dei cpi fanno per la redazione corretta dei CV dei candidati e la scelta dei percorsi da attivare.

Politiche attive del lavoro, per quante persone?

Nel biennio 2021-2022 gli individui presi in carico dai centri per l’impiego per le politiche attive del lavoro per regione sono stati poco più di 3,3 milioni, il 48,2% dei quali nel 2021 (oltre 1,6 milioni) e il 51,8% nel 2022 (oltre 1,7 milioni).

A livello regionale è la Campania a registrare la maggiore incidenza sul complesso dei presi in carico,
con il 14,1%, seguita dalla Sicilia (12,1%) e dalle tre grandi regioni del Nord Italia: Lombardia (9,8%),
Veneto (8,3%) e Piemonte (8,1%). Queste cinque regioni, da sole, rappresentano più della metà (il 52,4%)
del volume dei presi in carico nel periodo considerato.

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