L’accordo di transizione occupazionale, accompagnato ad una situazione di crisi aziendale, in realtà per le imprese che lo sottoscrivono si può tradurre anche in alcuni vantaggi ed incentivi. Vediamo quali sono.

Si parte dal primo, che poi rappresenta il cuore delle disposizioni inserite nella legge di bilancio 2022, e cioè un ulteriore intervento di integrazione salariale straordinaria finalizzato al recupero occupazionale dei lavoratori a rischio di esubero, pari a un massimo di dodici mesi complessivi non ulteriormente prorogabili.

In caso, insomma, di perdurare della crisi aziendale, al termine del limite massimo di cassa integrazione straordinaria, l’imprenditore può sottoscrivere l’accordo di transizione.

Come si arriva all’accordo di transizione occupazionale?

Tutte le condizioni dell’accordo di transizione occupazionale dei lavoratori in crisi aziendale sono definite con un accordo sindacale. Nell’accordo, ad esempio, vanno inserite le azioni finalizzate alla rioccupazione o all’autoimpiego, e cioè:

  • formazione
  • e riqualificazione professionale

Entrambi i percorsi possono essere attivati integrando i servizi associati ai fondi interprofessionali.

Se i lavoratori coinvolti nel percorso di rioccupazione non partecipano alle attività previste, interviene una sanzione, ossia la decadenza dalla prestazione di integrazione salariale.

Le azioni di formazione e riqualificazione del personale possono prevedere anche un cofinanziamento pubblico, da parte delle Regioni, nei capitoli di spesa delle politiche attive del lavoro.

Quali sono i vantaggi per le aziende?

I vantaggi per le aziende riguardano, ovviamente, le imprese che assumono i lavoratori provenienti dagli accordi di transizione occupazionale.

Perché? Perché oltre alla formazione e riqualificazione “obbligatoria” da svolgere nei dodici mesi di transizione occupazionale, le imprese che accolgono questo personale in uscita da crisi aziendali possono usare nuovi incentivi.

Incentivi per le assunzioni di persone provenienti da aziende in crisi

É questo una delle novità per quanto riguarda gli incentivi all’assunzione. La bozza di manovra 2022 prevede, infatti, che in questo caso l’esonero contributivo per le aziende sia lo stesso rispetto all’assunzione di giovani under 36

E cioè, l’esonero dei contributi è: 

  • del 100%
  • fino a un massimo di 6.000 euro
  • per i prossimi 3 anni

La bozza di manovra estende questa agevolazioni anche alle aziende che assumono:

  • lavoratori di qualsiasi età
  • con un contratto a tempo indeterminato nel biennio 2021-2022
  • e che provengono da aziende per le quali è parto un tavolo istituzionale di crisi

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