Contratti di sviluppo per le aziende: dall’11 aprile sarà possibile presentare domanda di agevolazione per gli investimenti nelle filiere industriali strategiche e innovative, anche nei settori delle rinnovabili e delle batterie. Il tesoretto complessivo a disposizione è di 3,1 miliardi di euro.
E’ quanto stabiliscono i decreti del Ministero dello sviluppo economico che rendono operativi gli interventi del Ministro Giancarlo Giorgetti previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), al fine di sostenere la competitività del sistema produttivo con la realizzazione di progetti su tutto il territorio nazionale.
Cosa sono i contratti di sviluppo?
Ma, nel dettaglio, cosa sono i contratti di sviluppo? Chi può sottoscriverli e a cosa servono?
L’obiettivo del progetto del ministero è, come detto, la creazione, in tutta Italia, di 40 progetti di sviluppo industriale. Una volta compreso quale è l’utilizzo del contratto di sviluppo, occorre capire anche quali sono le caratteristiche che deve avere per essere finanziato e far ottenere, quindi, le agevolazioni.
Ogni programma di sviluppo che rientra nelle agevolazioni previste deve avere le seguenti caratteristiche, e cioè:
- non deve essere inferiore ai 20 milioni di euro di investimento complessivo
- deve essere concluso entro 36 mesi dalla data della determinazione di concessione delle agevolazioni
A chi si rivolge la misura Mise?
Al centro del progetto del ministero ci sono le cosiddette filiere industriali strategiche:
- automotive,
- microelettronica e semiconduttori,
- metallo ed elettromeccanica,
- chimico-farmaceutico,
- turismo,
- design,
- moda e arredo,
- agroindustria e tutela ambientale.