La decontribuzione Sud tutela i livelli occupazionali

Il bonus Sud , dati alla mano, ad oggi è  tra gli aiuti pubblici più consistenti con i suoi 3,3 miliardi già erogati nel 2022. Esso ha agevolato 3,1 milioni di contratti nel settore privato. Diverse quindi i datori di lavoro privati con sede nel Mezzogiorno che hanno usufruito degli sgravi.  L’agevolazione “Decontribuzione Sud” ha segnato una crescita (+5%) confermandosi come l’incentivo di maggior impatto, quantomeno per il numero di dipendenti coinvolti.

In quali regioni si può utilizzare il bonus decontribuzione Sud

le aziende con sede in: Sicilia, Sardegna, Puglia, Calabria, Basilicata, Campania, Umbria, Abruzzo e Molise possono, infatti, usufruire degli speciali sgravi previsti.

Gli sgravi sono utilizzabili su qualsiasi tipologia di contratto di lavoro, e sono cumulabili anche con altri incentivi all’occupazione. Gli sgravi sono del 30% fino al 2025, del 20% per il biennio 2026/2027, del 10% per il biennio 2028/2029.

Prevista  fino al 2029, per l’operatività di Decontribuzione Sud bisogna aspettare, di volta in volta, l’autorizzazione dell’Unione Europea per l’utilizzo delle risorse. Per il 2023, decontribuzione Sud è stata confermata e potrà essere utilizzata dalle aziende interessate, per ora, fino al 31 dicembre 2023.

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