Arrivano importanti novità nel testo del decreto Sostegni bis per quello che riguarda le grandi aziende che hanno intenzione di investire nel piano Transizione 4.0. Vediamo quali sono.

Decreto Sostegni bis: cosa cambia con la Transizione 4.0

La principale novità riguarda l’estensione della platea di imprese che possono beneficiare del credito d’imposta in compensazione per l’acquisto di macchinari non 4.0.

Prima del decreto Sostegni bis, infatti, questo particolare aspetto del piano Transizione 4.0 prevedeva che solo le aziende con volume di affari inferiori ai 5 milioni di euro potessero avere la compensazione del credito in un’unica quota annuale.

Con il decreto Sostegni bis, invece, anche i colossi dal fatturato superiore ai 5 milioni di euro potranno ricevere la compensazione in un’unica annualità. Ma, con una condizione:

  • gli investimenti devono essere effettuati a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021
  • l’agevolazione riguarda solo i beni materiali non 4.0

Le misure estese al 2023 per il piano Transizione 4.0

Sempre in merito all’acquisto di beni strumentali, il piano Transizione 4.0 in parte aggiornato nel decreto Sostegni bis, prevede anche un’ulteriore misura-

Per le aziende che acquistano nuovi beni strumentali entro il 31 dicembre 2022 c’è, infatti, la possibilità di beneficiare del credito d’imposta con il versamento di un acconto pari al 20% del costo, e consegna dei beni nei 6 mesi successivi. E, quindi, fino a giugno 2023.

E la formazione 4.0? Una delle leve della Transizione 4.0

La formazione 4.0 procede di pari passo con tutto il programma di acquisto di nuovi macchinari da parte delle aziende. Perché, si sa, ci deve pur essere qualcuno in grado di utilizzare le nuove tecnologie. Ecco perché viene confermato, nel piano Transizione 4.0, il ruolo centrale della formazione. Come? Con due specifiche:

  • il credito d’imposta per la formazione viene riconosciuto e confermato per il biennio 2021 e 2022
  • può riguarda sia la formazione dei dipendenti che degli imprenditori

Il Piano Transizione 4.0: dal Pnrr al decreto Sostegni bis

In attesa dell’ok di massima da parte dell’UE del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presentato dal Governo Draghi, all’interno del testo licenziato e inviato a Bruxelles c’è ampio spazio per il piano Transizione 4.0. Ancor prima che il decreto Sostegni bis intervenisse con le modifiche strutturali ad alcuni incentivi.

Nello specifico, all’interno del Pnrr si individuano innanzitutto le risorse da destinare:

  • 14 miliardi di euro stanziati complessivamente
  • di questi, almeno 1,5 miliardi di euro andranno per incentivare l’acquisto di beni intangibili innovativi quali i servizi di cloud computing e big data analytics
  • 750 milioni di euro a sostegno di progetti industriali ad alto contenuto tecnologico

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