Credito d’imposta Formazione 4.0, beni strumentali e ricerca, sviluppo, innovazione e design: queste le misure contenute all’interno del Piano Transizione 4.0, ideato al fine di sostenere la trasformazione tecnologica e digitale delle aziende italiane.

Il nuovo decreto Ristori dovrebbe modificare le aliquote dei crediti d’imposta 4.0, secondo le richieste UE, con un totale di risorse stanziate di 6,7 miliardi di euro.

Piano Transizione 4.0 nel Recovery Plan 

Il Piano Transizione 4.0 è stato rafforzato dalla Manovra 2021, con un’aggiunta di risorse di 24 miliardi di euro direttamente dal Recovery Plan. 

Lo scopo è quello di accompagnare le imprese italiane, grandi e piccole, verso il processo di transizione tecnologica e sostenibilità ambientale, rilanciando gli investimenti penalizzati dallo scoppio della pandemia. 

Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, il nuovo dl Ristori 5 dovrebbe prevedere delle modifiche al Piano Transizione 4.0.

Le risorse probabilmente saranno agganciate sia alla Manovra 2021 che al Recovery Plan.

Nel nuovo decreto, che vale 32 miliardi, ci saranno circa 6,7 miliardi di euro stanziati per la correzione degli incentivi 4.0 già previsti dalla Legge di Bilancio 2021.

Probabilmente, l’aliquota maggiorata al 50% del credito d’imposta per beni strumentali materiali 4.0 sarà estesa al 2022.

In più, dovrebbe aumentare quella prevista per i software 4.0, dal 20% al 25% e quella per i software tradizionali, dal 10% al 15%. 

Le novità sul Piano 2021

Le misure contenute nel Piano Transizione 4.0, credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, bonus ricerca e sviluppo e credito d’imposta formazione 4.0, sono state rinnovate fino al 31 dicembre 2022.

Credito d’imposta per beni strumentali nuovi

Sono stati previsti degli aumenti per le aliquote degli investimenti ammissibili al credito d’imposta per beni strumentali nuovi.

L’aliquota del credito d’imposta per beni strumentali materiali e immateriali non 4.0 sale dal 6% al 10%, nel limite dei costi ammissibili pari a un milione di euro per i beni immateriali e due milioni di euro per i beni materiali.

Per l’implementazione del lavoro agile, l’aliquota è stata aumentata dal 6% al 15%.

Per quanto riguarda gli investimenti in beni strumentali materiali 4.0, il credito d’imposta è:

  • al 50% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • al 30% del costo per la quota di investimenti dai 2,5 milioni di euro a 10 milioni di euro. 

È stata poi introdotto un credito d’imposta pari al 10% del costo per investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro. 

Applicazione delle aliquote

Le nuove aliquote si applicano agli investimenti effettuati dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021.

Entro il 30 giugno 2022 Se l’ordine risulta accettato dal venditore ed è stato realizzato il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione prima del 31 dicembre 2021. 

Nel 2022, le aliquote si modificheranno in questo modo:

  • credito d’imposta per beni strumentali materiali e immateriali non 4.0 al 6%;
  • credito d’imposta per beni materiali 4.0 al 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro e al 20% per investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro. 

Tali percentuali saranno applicate agli investimenti realizzati dal 1 gennaio 2022 al 31 dicembre 2022.

Entro il 30 giugno 2023 se l’ordine risulta accettato ed è stato pagato un acconto pari al 20% del costo di acquisizione prima del 31 dicembre 2022. 

Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali immateriali non 4.0 sarà del 20% sia nel 2021 che nel 2022, nel limite massimo dei costi ammissibili di un milione di euro. 

Utilizzo dei crediti d’imposta 4.0

Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione, in 3 quote annuali di pari importo, a partire dall’anno di entrata in funzione dei beni per gli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali non 4.0.

Per gli investimenti effettuati dal 16 novembre 2020 al 31 dicembre 2021, il credito d’imposta spettante ai soggetti con un volume di ricavi e compensi inferiori a 5 milioni di euro, sarà utilizzabile in compensazione in un’unica quota annuale. 

Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design

Anche per questa misura del Piano Transizione 4.0, è stato aumentato l’aliquota, dal 12% al 20%.

In più, per innovazione tecnologica e design l’aliquota passa dal 6% al 10% e fino al 15% per progetti di innovazione legati alla transizione ecologica o l’innovazione digitale 4.0

L’incentivo è esteso al 31 dicembre 2022. 

Credito d’imposta Formazione 4.0

Anche il credito d’imposta Formazione 4.0 è stato esteso fino al 2022, con un ampliamento delle spese ammissibili. 

Tra le spese ammissibili al credito d’imposta Formazione 4.0, rientrano ora anche quelle sostenute per la formazione dei dipendenti e degli imprenditori, se assunti. 

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