Il rapporto tra intelligenza artificiale e i lavoratori a rischio è una delle questioni al centro del dibattito per l’innovazione aziendale. Il tema è oggetto di indagini, ricerche e studi, ma anche di misure specifiche che hanno l’obiettivo di non rendere la digitalizzazione la fine di tanti lavori.

I dati su intelligenza artificiale e lavoro

I dati sul rapporto tra intelligenza artificiale e lavoro vengono da un report di Confartigianato che ha fotografato, sulle statistiche Istat, la situazione del Piemonte. Solo in questa regione, infatti, le prospettive sono piuttosto importanti:

  • 400mila i lavoratori che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro
  • e circa 50mila le aziende che potrebbero addirittura chiudere

L’indagine analizza anche i settori in cui, soprattutto nelle piccole e medie aziende del territorio, c’è il maggiore uso di intelligenza artificiale, e cioè:

  • manutenzione predittiva
  • controllo qualità
  • marketing e vendite
  • sicurezza informatica
  • amministrazione aziendale

Sono proprio questi in campi in cui c’è il maggiore rischio di perdita dell’occupazione. Oltre ai rischi, ci sono però anche strumenti per evitare un aumento esponenziale della disoccupazione digitale.

Gli strumenti per combattere la disoccupazione digitale

Come detto, il rapporto tra intelligenza artificiale e lavoro non è solo una mera descrizione di problematiche, ma anche un potenziale bacino di soluzioni. Sono molti gli strumenti attualmente a disposizione delle aziende che consentono di ottenere un doppio risultato: evitare la disoccupazione e innovare in modo intelligente.

Come? Con strumenti di varia natura:

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