In Italia cresce l’occupazione ma non quella femminile

Disco rosso per l’occupazione femminile in Italia. Ancora troppo poche le donne assunte nel nostro paese. Un dato che ci porta indietro anche rispetto ad altri paesi europei. A mettere nero su bianco le percentuali al ribasso per quanto concerne l’occupazione femminile è l’Istat.

Cosa rileva l’Istat rispetto all’occupazione femminile in Italia

L’ultimo bollettino Istat, pubblicato lo scorso 31 gennaio, fotografa una situazione davvero poco incoraggiante per le donne: su 334mila occupati in più registrati in un anno (dicembre ’21 vs ’22), 296mila sono uomini (oltre l’88%) e 38mila donne. Con un tasso di occupazione femminile che si attesta al 51,3%, cioè lo 0,5% in più rispetto all’anno 2021. Percentuale che si traduce in 9.763.000 donne occupate contro 13.452.000 uomini.

Parità di genere sgravi per le aziende

Nel nostro paese esistono diversi incentivi e misure agevolate per favorire l’occupazione femminile così come per le aziende che certificano la parità di genere vi sono tutta una serie di sgravi fiscali e agevolazioni.

Le best practices a favore delle donne per favorire l’equità di genere

Oltre che poco occupate le donne nel nostro paese sono anche costrette a fare i conti con l’assenza nei posti apicali e la giusta retribuzione. Per favorire carriera e retribuzione il paese e soprattutto il mondo dell’impresa devono fare passi avanti tenendo in considerazione quelle che sono le buone pratiche. Flessibilità di orario,congedi genitoriali, smart working, diventano centrali per favorire le donne nei percorsi di carriera.

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