Il passaggio da un’azienda all’altra è un fenomeno sempre più comune specialmente tra i più giovani. Questa tendenza, già diffusa in America e agli esordi in Italia, ha addirittura un nome preciso e si chiama Job Hopping. Tuttavia cambiare impiego non è sempre facile e indolore. Al di là delle dinamiche legali e amministrative ci sono infatti implicazioni di tipo emotivo e strategico. Quindi come lasciare il lavoro nel modo giusto? Si può andare via con la coscienza a posto e conservando un buon rapporto con datore e colleghi? Certo, basta continuare a leggere.

Gli errori da evitare

Quando si decide di lasciare il lavoro, prima delle cose da fare occorre pensare a quelle da non fare. Meglio infatti prevenire gli errori che cercare di porvi rimedio. Ecco quelli da evitare:

Parlarne troppo presto e con le persone sbagliate. A volte si comunica l’idea di andar via ai colleghi ma non ai datori. Magari in realtà si tratta solo di uno sfogo momentaneo, privo di reali intenzioni. La voce però può trapelare, e questo mette in cattiva luce agli occhi dei dirigenti. Con l’idea di sperimentare nuove occasioni, si parte dalla cima della piramide, non dal basso.

Usare le dimissioni come un’arma. Minacciare di “passare alla concorrenza” se non si ottiene un aumento, è una scelta molto discutibile. Chi conosce il proprio valore e sa di essere prezioso, potrebbe anche giocarsi questa carta, ma è sempre un azzardo. Il ricatto non è un buon investimento. Inoltre “tutti sono utili ma nessuno è indispensabile”. Questo approccio è adottabile quando si è davvero motivati e si ha praticamente già un piede fuori dalla porta.

Lasciare il lavoro per colpa di qualcuno. “Non si può andare d’accordo con tutti, su questo siamo d’accordo”. Se il motivo della fuga è il datore, c’è poco da fare. Però quando si tratta di uno o più colleghi, forse è meglio rifletterci prima. Le stesse persone che rendono l’ufficio invivibile potrebbero non essere li per sempre. Le motivazioni devono essere “motivate, non emotive”.

3 regole per lasciare il lavoro

Siamo arrivati alle regole per lasciare il lavoro nel modo migliore. Eccole qui:

Sii fiero del tuo senso di colpa. Si, hai capito bene. Quando si va via da un posto occupato per molto tempo, si ha la sensazione di “abbandonare” la propria squadra. Inoltre ci si sente ingrati verso chi ha dato fiducia e opportunità. Questi sentimenti sono normali, anzi ti fanno onore perché vuol dire che ci tieni davvero. Se però alla base della tua scelta c’è la voglia di crescita e di carriera allora non hai nulla da recriminarti. Per finire, distingui il senso di colpa reale da quello “istillato” da chi non vuole farti lasciare il lavoro.

Sfrutta al massimo gli ultimi giorni. Ok, sai che da qui a un mese occuperai un’altra scrivania, però questa non è una buona ragione per mollare. Impegnati come al solito, anzi anche di più. Cerca di rendere memorabile la transizione e condividi più tempo con i colleghi anche fuori dall’ufficio.

Conserva “contatti con tutti”.  Nessuno prevede il futuro. Un domani potresti tornare nella stessa azienda, quindi è bene lasciare il lavoro mantenendo buoni rapporti e lasciare un ottimo ricordo di te.

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