Certificazione Parità di Genere: via libera agli esoneri contributivi
Esoneri dal versamento dei contributi previdenziali per le aziende che conseguono la certificazione della parità di genere a partire da quest’anno. Semaforo verde per la legge approvata lo scorso anno. Legge che trova, in queste settimane, applicazione concreta per i datori di lavoro che possono certificare la parità di genere. Secondo il decreto Interministeriale dello scorso 20 ottobre 2022, lo sgravio può essere erogato a tutte le attività che seguono alcune linee guida specifiche sulla parità di genere, confermate dalla certificazione apposita.
Quali sono i benefici per le aziende che certificano la parità di genere?
I benefici previsti per le aziende riguardano:
- sgravi fiscali, e cioè una serie di misure di premialità per le aziende certificate
- agevolazioni: si tratta di un meccanismo di qualificazione per l’accesso ai bandi o ai fondi.
Come ricevere lo sgravio
Per poter ricevere lo sgravio è necessario presentare una domanda. Il limite massimo di erogazione del sostegno di 50.000 euro. Per esser ammesse, le aziende devono:
possedere la certificazione di genere e devono presentare, per il tramite del rappresentante legale, di un delegato o dei soggetti intermediari (consulenti del lavoro, etc.), in via telematica, una domanda all’Inps secondo termini e modalità fissati dallo stesso istituto con proprie istruzioni. Le domande sono verificate dall’Inps e ammesse al bonus per l’intero periodo di validità della certificazione. Ai fini della verifica dei requisiti, il dipartimento pari opportunità comunica periodicamente all’Inps i nominativi delle aziende che hanno ottenuto la certificazione” .
Gli ambiti in cui la parità di genere in azienda deve concretizzarsi sono:
- cultura e strategia di impresa;
- processi Hr
- opportunità di crescita neutrali per genere;
- governance;
- tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro;
- equità remunerativa per genere;