Lavoro irregolare: significato, normativa e sanzioni aggiornate al 2021

Arriva direttamente dall’Ispettorato nazionale del lavoro la circolare ufficiale con cui vengono introdotti i nuovi criteri per la sospensione delle attività d’azienda in caso di lavoro irregolare riscontrato. 

Le prime anticipazioni erano arrivate lo scorso mese di ottobre, con un primo documento del ministero del Lavoro che aveva incentrato, però, la sua attenzione sull’aspetto della sicurezza. 

La circolare INL in pratica unisce due aspetti importanti per ogni azienda:

  • il lavoro nero
  • e la sicurezza nei luoghi di lavoro

In entrambi questi casi, se durante un’ispezione o un accertamento, si riscontrano irregolarità, allora si procede alla sospensione dell’attività stessa. Vediamo in  che modo e con quali criteri.

I nuovi criteri per il lavoro irregolare

C’è una precisa soglia percentuale che un’azienda non può assolutamente superare per quello che riguarda la presenza di lavoratori non in regola, e cioè il 10%. Una percentuale nettamente inferiore rispetto a quella valida fino ad ora, che era del 20%. 

Per l’ispettorato del lavoro

La nuova percentuale del 10% di lavoratori irregolari continuerà ad essere calcolata sul numero di lavoratori presenti sul luogo di lavoro al momento dell’accesso ispettivo

Ma quali tipologie di lavoratori rientrano nella percentuale?

Anche in questo caso è l’ispettorato nazionale a dare indicazioni precise. Rientrano in questo 10%:

  • dai collaboratori familiari, anche impegnati per periodi inferiori alle dieci giornate di lavoro
  • fino ad arrivare ai soci lavoratori cui non spetta l’amministrazione o la gestione della società

Se un’azienda non rispetta questi parametri, durante il controllo scatta subito la sospensione delle attività.

Le sanzioni per il datore di lavoro

Ma la circolare INL parla anche dei mancati adempimenti delle aziende in merito alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Le sanzioni vanno dai 2.000 ai 3.000 euro e riguardano un lungo elenco di casi:

  • mancata elaborazione del documento di valutazione dei rischi 
  • mancata formazione ed addestramento 
  • assenza del l servizio di prevenzione e
    protezione e nomina del relativo responsabile

Utilizziamo i cookie per garantirti la migliore esperienza