Nella ricerca di un’occupazione, le nuove generazioni mirano maggiormente all’autonomia e alla flessibilità. Il sogno del lavoro fisso e sicuro lo condividono ancora in molti, però diminuiscono sempre di più. Inoltre è in costante crescita il numero di persone che, anche da adulte, lasciano l’impiego stabile per mettersi in proprio. Su temi del genere si tira sempre in ballo la Pandemia come stimolo a rivedere le priorità e gli obiettivi degli individui. Tuttavia questa tendenza esisteva già prima, e l’emergenza sanitaria l’ha solo accelerata. Se anche tu sei tra quelli che pensano di avviare un’attività indipendente, questo articolo fa per te.

Gli sbagli che costano caro

Mettersi in proprio è un cambiamento da non prendere alla leggera. Ecco quindi una lista di errori comuni che costano caro e spesso determinano il fallimento di un progetto imprenditoriale.

Essere impreparati. Prima di mollare tutto e realizzare un’idea, bisogna studiare ogni a fondo ogni minimo dettaglio. Burocrazia, fisco, normative, fondi necessari, rischi, vantaggi, in pratica c’è una miriade di elementi da considerare. Partire allo sbaraglio significa quasi sempre schiantarsi contro un muro. Meglio farsi assistere da un consulente specializzato e di fiducia.

Motivazione sbagliata. Mettersi in proprio è un atto di volontà e coraggio. Se lo fai per “capriccio” o solo perché non trovi un lavoro dipendente, allora lascia perdere. In realtà quello che vuoi è la sicurezza della paga a fine mese. Quindi non arrenderti e trova quello che davvero desideri.

Volere tutto, subito e senza fatica. Cercare il successo senza sforzo è la strada per il fallimento. Serve tempo per far crescere un’azienda o un’attività, e almeno all’inizio i profitti saranno pochi, se non addirittura assenti. Servono pazienza, impegno e risorse adeguate allo scopo.

Dritte per mettersi in proprio

I motivi per cui qualcuno sceglie di mettersi in proprio di solito sono: necessità, voglia di gestire il proprio tempo, realizzare un sogno, cogliere un’opportunità che si presenta. Se ti rivedi in una di queste ragioni, allora sei nel posto giusto. Per finire hai bisogno del giusto approccio o mindset. Ecco dunque alcuni suggerimenti per avviare una tua attività ed evitare possibili intoppi.

Diventa bravo, anzi di più. Se nel lavoro dipendente ci si accontenta del minimo sindacale, in quello autonomo devi fare la differenza. Per competere con la concorrenza serve talento e peculiarità. Fai corsi, incrementa sia hard skills che soft skills. Infatti le prime sono necessarie per fare tecnicamente il tuo mestiere. Quelle trasversali però ti aiutano a emergere e valorizzarti.

Cerca ciò che ti piace o che fa tendenza. Un ingredienti essenziali per mettersi in proprio sono: convinzione, consapevolezza e interesse. Se vuoi trasformare la passione in lavoro, in un certo senso parti già avvantaggiato, perché sai quello che vuoi. Se invece non hai un particolare hobby, fai una ricognizione tra i possibili settori collegati alle tue competenze o in cui puoi formarti. In alternativa, cerca nei contesti che fanno più tendenza o in quelli con maggiori prospettive.

Saggia l’acqua prima di tuffarti. Non è necessario lasciare il lavoro immediatamente e lanciarsi a capofitto nella nuova avventura. Essere avventati è diverso da essere coraggiosi. Ci sono diverse soluzioni per fare due lavori contemporaneamente. Sperimenta un po’, gradualmente sposta sempre più attenzione e risorse nella nuova attività. In questo modo avrai tempo per capire, organizzarti, guadagnare tempo, denaro e fiducia.

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