Competenze e centralità della formazione il mercato del lavoro non può attendere

Competenze 4.0 e formazione qualificata a chiederlo è il mercato del lavoro a cui la formazione ”classica” inizia a stare stretta.

Il New Deal della formazione

Qualcuno lo definisce un nuovo ”New Deal” prendendo a prestito il programma di riforme sociali ed economiche che volle il presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt. Altri parlano di Competenze 4.0 . Messa da parte la terminologia ciò di cui le aziende italiane hanno bisogno è un percorso formativo costante e continuato. Un percorso capace di raccogliere le nuove sfide.

Le carenze della formazione tradizionale

Uno studio condotto da The European House – Ambrosetti e Philip Morris ha messo in evidenza il disallineamento tra formazione tradizionale e imprese. L’88% sono insoddisfatte del livello dei diplomati e il 54% dei laureati.

Il data science, con il 27% di aziende , è la prima delle criticità, seguita da competenze informatiche avanzate, indicate dal 18%, programmazione, dal 16% e project management, dal 13%. Se poi andiamo a vedere il disallineamento dei canali tradizionali di formazione, scuola e università, le imprese esprimono una fortissima insoddisfazione per le competenze dei diplomati, come dice l’88%, e dei laureati, come dice il 54%.

Il salto di qualità

Formare competenze deve rappresentare per le aziende il valore aggiunto che può far vincere le sfide. La formazione continua, mirata e di qualità, è la base su cui le aziende devono progettare e programmare il proprio orizzonte senza mai perdere di vista l’integrazione col territorio dove insistono. Le competenze non si inventano ecco perchè un buon programma di formazione getta le basi per il futuro.

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