La Gigabit Society descritta nel Pnrr del Governo Draghi toccherà anche le imprese attraverso un piano specifico di voucher digitalizzazione 2021. Per questo piano si parla già di un fondo specifico del valore di 900 milioni di euro. Ecco i dettagli.

Cosa è il piano voucher digitalizzazione 2021

Il piano Voucher digitalizzazione 2021 è inserito nella Strategia italiana per la banda ultralarga descritta dal Pnrr e approvata dalla commissione interministeriale dedicata. La strategia conferma e conclude tutte le misure avviate già con il piano Voucher 2020.

Lo stanziamento complessivo è di 1 miliardo di euro e ha lo scopo di aumentare il numero di imprese e di famiglie in grado di:

  • avere a disposizione una connessione ad altissima velocità
  • avere le competenze digitali idonee ad usare al meglio la tecnologia

Le due fasi del piano voucher digitalizzazione

Sono, infatti, due le fasi operative del piano di digitalizzazione spinta di nuclei familiari e piccole e medie imprese:

  • la prima fase è iniziata in piena emergenza pandemica e ha riguardato le famiglie con un ISEE inferiore ai 20.000 euro alle quali è andato il contributo per l’acquisto di pc o tablet necessari allo smart working o alla didattica a distanza
  • la seconda fase, che è quella da programmare, riguarderà le piccole e medie imprese

900 milioni per le pmi digitali

La seconda fase del piano voucher digitalizzazione 2021 inizierà con la strategia digitale del Pnrr del Governo Draghi. La prima buona notizia riguarda i fondi a disposizione, che sono abbastanza, e cioè 900 milioni di euro.

La seconda fase della misura, è stata resa nota agli stakeholder mediante una consultazione pubblica alla quale hanno preso parte la quasi totalità degli operatori di mercato e le relative associazioni, avviando un ampio confronto con le Istituzioni coinvolte, inclusa la Commissione europea.

Il prossimo passo sarà la definizione delle caratteristiche della misura, al fine di ottenere l’autorizzazione dalla Commissione europea e potere avviare l’erogazione dei voucher agli utenti, comprese le aziende.

Il ruolo della formazione digitale

Accanto alle infrastrutture e alle reti ultramoderne, le aziende dovranno fare un secondo passo, ossia quello delle competenze digitali da potenziare necessariamente.

In che modo? Gli strumenti a disposizione delle aziende sono tanti, e tutti prevedono anche degli incentivi importanti per spingere le aziende a ritenere la formazione un investimento e non un costo.

Un esempio su tutti? Il piano Transizione 4.0 , in cui rientrano i benefici della Formazione 4.0

Il credito d’imposta 2021 per le aziende che vogliono digitalizzarsi

Tramite il credito d’imposta formazione 4.0, il Governo cerca di stimolare gli investimenti delle imprese in termini di formazione del personale, circa le materie riguardanti le tecnologie abilitanti e rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle aziende.

Attualmente, la misura riguarda le spese relative al personale dipendente impegnato nelle attività di formazione 4.0, limitatamente al costo aziendale riferito alle ore dedicate ai corsi.

Si riconosce un recupero del:

  • 50% delle spese per le piccole imprese (massimo annuale di 300.000€)
  • 40% delle spese per le medie imprese (massimo annuale di 250.000€)
  • 30% delle spese per le grandi imprese (massimo annuale di 250.000€)

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