Il 2023 sarà l’anno decisivo per il passaggio da tutte le misure attualmente previste dal piano Transizione 4.0 ad un nuovo programma di incentivi che, molto probabilmente, si chiamerà Impresa 5.0. Ecco di cosa si tratta e come si concretizzerà il passaggio.

Verso la riforma di Transizione 4.0

La prima novità sostanziale è una proposta di riforma di alcune misure inserite nel piano Transizione 4.0. L’idea di massima è quella di confermare tutto l’attuale sistema di crediti di imposta con relative aliquote. E anche di aggiungere due bonus specifici, e cioè:

  • il bonus integrazione di fabbrica: per la realizzazione di una fabbrica ibrida, in cui le tecnologie siano parte integrante
  • e il bonus sostenibilità sia del prodotto finale che dell’organizzazione complessiva dei processi aziendali

In più, il Governo è alle prese con la possibilità di intercettare nuove risorse europee residue del Next Generation Eu proprio per immettere nuova liquidità in queste due nuove misure.

Il piano Impresa 5.0

Il secondo step della riforma legata a Transizione 4.0 è il piano che il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, ha definito Impresa 5.0 e che si baserà sui seguenti asset:

  • potenziamento della digitalizzazione delle pmi del territorio, che sono ancora qualche passo indietro rispetto alle aziende più grandi
  • riorganizzazione delle misure agevolative per i beni immateriali
  • e, per ultimo, il giusto spazio per l‘introduzione delle competenze necessarie alla green transition

Resta, al momento, scoperto il nodo della Formazione 4.0. Ad oggi, dopo la fine della misura a dicembre dello scorso anno, non sembrano esserci anticipazioni circa una possibile riapertura della misura. Anche se nel piano di riforma da Transizione 4.0 a Impresa 5.0 tra le intenzioni del Governo c’è proprio l’avvio di processi di formazione aziendale su queste tematiche, ma che non siano legati ad avvisi temporali, ma piuttosto inseriti in programmazioni pluriennali.

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