Arrivano novità sulla Naspi per il 2022. A gestire, punto per punto, la nuova disciplina è l’Inps, che ha messo nero su bianco tutte le indicazioni per l’anno in corso.

Nello specifico, la circolare Inps analizza le principali novità, che riguardano:

  • l’ampliamento della platea dei beneficiari
  • i requisiti per l’accesso
  • la durata del sussidio di disoccupazione

Domanda di disoccupazione: i requisiti

A chi spetta, dunque, la Naspi nel 2022? Secondo la circolare Inps di inizio anno, la platea dei beneficiari del sussidio di disoccupazione sarà più ampia rispetto a prima. Cosa vuol dire questo?

Che dal 2022 anche gli operai agricoli assunti a tempo indeterminato nelle cooperative o nei consorzi che lavorano materie prime proprie o, comunque, dei soci.

Questa categoria si aggiunge alle altre che hanno, da sempre, avuto accesso alla indennità Naspi, e cioè:

  • lavoratori dipendenti
  • gli apprendisti
  • i soci lavoratori di cooperativa
  • il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato

Per quanto riguarda, poi, i requisiti per accedere all’indennità, la circolare Inps specifica che dal 2022 si andrà incontro ad una semplificazione. Verrà a cadere un elemento, e cioè la necessità delle 30 giornate di lavoro effettive svolte nei 12 mesi precedenti la disoccupazione.

Via questo criterio, restano invece gli altri:

  • che la disoccupazione sia, ovviamente, involontaria
  • e  le 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione.

Quanto dura la Naspi 2022 e a quanto ammonta

Dopo una gestione specifica della Naspi durante il periodo di pandemia in cui c’era il blocco totale dei licenziamenti, il 2022 inizia, dunque, in un’ottica diversa.

Innanzitutto, il corrispettivo. La Naspi 2022 sarà corrisposta mensilmente, per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni. E sarà pari al 75% della retribuzione.

La durata, invece, si differenzia a seconda delle categorie:

  • per i lavoratori agricoli la durata massima del trattamento di disoccupazione è pari alle giornate effettivamente lavorate nell’anno, inclusi i periodi di lavoro non agricolo
  • mentre, per il resto dei beneficiari, l’unica indicazione dell’Inps riguarda il fatto che per il calcolo della durata della nuova Naspi non sono inseriti i periodi contributivi che hanno dato già luogo a precedenti indennità.

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