Rdc : 920mila le persone indirizzate ai servizi per il lavoro

Sono 920 mila i percettori di Rdc ( Reddito di Cittadinanza) indirizzate ai servizi per il lavoro. Stando ai dati del monitoraggio dell’Agenzia Nazionale politiche attive lavoro relativo a fine giugno 2022: i beneficiari della misura considerati in grado di lavorare sono 920mila. Di questi 920 mila però solo una minima parte , il 18,8% , risulta occupato. Il 73%, invece, non ha mai avuto un contratto da dipendente o in para-subordinazione nei 36 mesi precedenti. La lettura dei dati ci dice anche che sono Campania e Sicilia le due regioni che hanno la maggiore percentuale di beneficiari, con valori rispettivamente del 25,6% e del 21,6%. Nell’insieme, le due regioni assommano dunque il 47,2% del totale di chi fa ricorso alla misura. Tutte le restanti aree regionali esprimono valori al di sotto del 10%.

Rdc: i numeri al 30 giugno

Dai dati al 30 giugno del monitoraggio Anpal emerge che : oltre la metà dei beneficiari occupati, il 53,5%, ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato o in apprendistato. Gli under 30 fanno invece registrare il livello maggiore di precarietà: tra questi, infatti, sono oltre il 55% coloro che hanno un contratto a termine.
Fra tutti i beneficiari che lavorano con contratti a tempo determinato (il 39,2%), oltre la metà ha un contratto con durata pari o inferiore a 6 mesi.

Dei 660mila beneficiari soggetti al patto per il lavoro (dunque non occupati, non esonerati e non rinviati ai servizi sociali), quasi i tre quarti , corrispondente a 480mila persone, non ha avuto un contratto di lavoro subordinato o para-subordinato negli ultimi 3 anni. I soggetti presi in carico dai servizi per il lavoro sono 280mila, pari al 42,5% dei 660mila soggetti al patto per il lavoro.

Gli incentivi per l’assunzione dei percettori di reddito di cittadinanza

Sono diverse le aziende che ancora non conoscono le opportunità offerte dall’assunzione di uomini e donne percettori di reddito di cittadinanza. Una misura che permette di attingere ad un numero considerevole di lavoratori e allo stesso tempo ottenere un’agevolazione che equivale ad uno sgravio contributivo diretto.

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