L’Europa promuove il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del Governo Draghi. Obiettivo? L’accesso alle risorse del Recovery per il Pnrr già a partire da luglio.

I sì dell’Europa al Recovery relativo al Pnrr? Arrivano i primi 25 miliardi

La pagella del Pnrr del Governo Draghi, stando a quanto comunicato dalla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, contiene tutte A. Una sola B, invece, relativa alla voce dei costi. Strada spianata, quindi, per l’arrivo dei fondi del Recovery al Pnrr italiano.

L’ok di massima della Commissione europea consente l’arrivo dei primi 25 miliardi di euro entro luglio, ossia la prima tranche dei 191,5 miliardi di euro che affluiranno fino al 2026.

Le politiche del lavoro e il digitale tra le priorità: la strada del recovery

Il Pnrr italiano ha soddisfatto i criteri chiesti dall’Europa per equilibrare le risorse da destinare alle diverse misure. Ad esempio, al capitolo digitale è dedicato il 25% del piano, con misure:

  • per la digitalizzazione delle imprese
  • incentivi fiscali per la transizione 4.0
  • la banda larga
  • il sostegno a ricerca e innovazione

Il ruolo del digitale nel Pnrr per il recovery

Sono queste le linee guida sull’intero pacchetto di incentivi 4.0 inserite nel Pnrr italiano:

  • ci sarà un ampliamento delle imprese beneficiarie, perché, come già successo nel 2020, non si considererà più come parametro l”iper ammortamento, ma il credito fiscale, di entità variabile in base all’investimento e compensabili con debiti fiscali
  • il credito non sarà riconosciuto su base annua, ma in base agli investimenti effettuati nel periodo 2021-2022
  • gli investimenti immateriali agevolabili saranno estesi, così come saranno aumentate le percentuali di credito e l’ammontare massimo di investimenti incentivati

Lavoro e formazione: Piano Nuove Competenze

Per quanto concerne il sostegno alle politiche attive del lavoro e alla formazione, sono stati stanziati 7,5 miliardi di euro. 

Di questi, 3,5 miliardi sono destinati alle politiche attive: il fine è quello di contribuire all’aumento del tasso di occupazione, favorendo il passaggio da un lavoro ad un altro e l’inserimento lavorativo dei neet

Sono stati invece previsti 3 miliardi per il progetto Piano nuove competenze, che si pone lo scopo di sviluppare un sistema permanente di formazione. 

Il Pnrr, insomma, è il canovaccio di base della riforma delle politiche attive del lavoro che il Governo ha previsto per il periodo 2021-2023, con uno stanziamento complessivo di 4,4 miliardi di euro.

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