La crescita professionale, la carriera e in generale la condizione di soddisfazione e serenità sono tra gli obiettivi più comuni nella scelta di un impiego. Quando uno o più di questi elementi manca, nasce il desiderio di cambiare occupazione. La strategia più “logica” è quella di cercare un’altra attività prima di dimettersi. Le circostanze però a volte costringono a lasciare un lavoro senza averne un altro pronto. Le ragioni sono tante, ciò che conta però è gestire la situazione nel modo adeguato. Scopriamo come “sopravvivere a un salto nel vuoto, senza paracadute”.

“Ragiona sulle ragioni”

Se escludiamo cause di forza maggiore, cioè quegli eventi non determinati dalla propria volontà, lasciare un lavoro senza averne un altro è una decisione su cui riflettere a fondo. La motivazione per abbandonare la sicurezza di uno stipendio deve essere valida e ponderata.

Magari ci si sente frustrati perché poco valorizzati, sottopagati o non più in linea con l’ambiente e i valori aziendali. Se però le ragioni sono più “soggettive che oggettive”, conviene riconsiderare. Infatti se semplicemente non si hanno le idee chiare, l’inquietudine sarà una zavorra dovunque si vada e qualunque cosa si faccia.

Pro e contro di lasciare un lavoro senza averne un altro

A questo punto la domanda è: lasciare un lavoro senza averne un altro è giusto o sbagliato? In realtà non esiste una risposta univoca perché ogni persona e differente, come diverse sono le situazioni. “Razionalmente” non ha senso rinunciare a una fonte di reddito solo per una crisi che potrebbe essere passeggera. Come sempre ci sono pro e contro:

Vantaggi. Per alcuni la paura è un freno, per altri è un detonatore. Inoltre il non avere un impiego spesso coincide con una sorta di “perdita di identità”. Ricorda che ciò che fai non definisce ciò che sei. In sostanza l’incertezza costringe a rimboccarsi le maniche e a dare il massimo. A volte, oltre la zona di confort, c’è il successo e la felicità.

Svantaggi. Il primo ovviamente è il non essere pagati. Il secondo è creare buchi del curriculum che non piacciono molto ai recruiter.

3 consigli per andare a segno anche bendati

Veniamo ora alle strategie da mettere in atto nel lasciare un lavoro senza averne un altro.

Misura le tue risorse. Si parla sia di quello che hai sul conto che di quello che “sai sul tuo conto”. In pratica sarai senza entrate per un periodo indefinito. Te lo puoi permettere? Hai dei risparmi? Inoltre, sopporterai lo stress psicologico dell’incertezza? Chiediti questo e rispondi con sincerità.

Sfrutta il tuo tempo. Come accennato, chi guarda i cv non ama molto gli spazi vuoti. Quindi “se devi fermarti approfitta per formarti”. Segui dei corsi o svolgi attività di volontariato. Queste sono tutte esperienze che dimostrano che non sei uno che sta con le mani in mano.

Chiedi aiuto. Se hai amici o familiari che possono sostenerti in questo periodo di transizione, è il momento di chiamarli, e non avere vergogna di farlo. Una buona idea è anche domandare a chi prima di te si è trovato a lasciare un lavoro senza averne un altro.

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