E’ iniziato il conto alla rovescia per il termine ultimo di presentazione delle domande per accedere al Fondo Nuove Competenze 2021. La scadenza fissata dall’Anpal per la presentazione delle domande da parte delle aziende è, infatti, il prossimo 30 giugno. A distanza di un mese dal termine, però, le imprese interessate alla misura possono comunque continuare ad inviare le domande, perché accederanno con riserva in attesa di una nuova finestra operativa. 

Una cosa è certa: il Governo Draghi crede nello strumento che incentiva la aziende ad avviare percorsi di formazione rivolta a propri dipendenti.

I pilastri della formazione continua

Di Fondo Nuove Competenze 2021 come strumento utile per la riorganizzazione dell’economia italiana ha parlato la ministra per le Politiche Giovanili, Fabiana Dadone, intervenuta a DigitEconomy 24. La formazione continua, per la ministra Dadone, deve riguardare, infatti,  anche le aziende. Tra i tanti strumenti messi a disposizione, per la ministra delle Politiche Giovanili, un ruolo a parte va dato al Fondo Nuove Competenze.

Attraverso lo strumento voluto dal Ministero del Lavoro e gestito dall’Anpal, infatti, le aziende avviano percorsi di formazione su misura per le proprie esigenze e, quindi, per i propri lavoratori beneficiando di importanti risparmi sui costi delle ore di lavoro destinate alla formazione stessa.

Ecco perché, ad un mese dalla scadenza per la presentazione delle domande, da più parti sta arrivando l’appello al Governo su un rifinanziamento immediato e su una operatività praticamente da rendere strutturale e continua.

Per la Dadone, infatti, come si legge nel suo intervento,

Esiste una osmosi tra ciò che si riceve e ciò che si può dare sulla quale diventa importante investire per puntare ad una crescita condivisa e positiva soprattutto per le nuove generazioni che stanno dimostrando più di chiunque altro di essere resilienti. 

I tre livelli della formazione inseriti anche nel Fondo Nuove Competenze 2021

Stando al discorso della ministra per le Politiche Giovanili, sono tre i livelli necessari alle aziende a ai lavoratori per dettare i ritmi della ripresa:

  • up-skilling, ossia il potenziamento delle competenze già in uso dai lavoratori nelle loro mansioni, e che serve a migliorare quanto già sanno fare
  • re-skilling, ossia l’ampliamento delle competenze, in modo da rendere il lavoratore capace d svolgere una mansione vicina alla propria di origine, ma comunque diversa
  • cross-skilling, e cioè lo sviluppo delle cosiddette competenze trasversali che servono soprattutto per far cambiare l’approccio al lavoro da parte dei dipendenti

Maggiore apertura alle pmi per il Fondo

Intanto che la vecchia organizzazione volge al termine, è già arrivato il tempo di ipotizzare correttivi per la prossima sessione. E la prima modifica chiesta all’agenzia governativa che sta gestendo il Fondo Nuove Competenze 2021 riguarda la possibilità di avere regole di accesso più snelle per le piccole  e medie imprese.

Ad avere lanciato la proposta, durante il webinar di Time Vision dello scorso 20 maggio, sono stati i vertici nazionale del fondo Formazienda, Sistema Impresa e della Confsal, che hanno chiesto direttamente, durante l’appuntamento telematico, al funzionario Anpal presente, Pietro Orazio Ferlito, di prevedere, per la prossima sessione misure più agili anche per le piccole realtà imprenditoriali. 

Il futuro del Fondo Nuove Competenze 2021

Durante il webinar di Time Vision, gli attori principali della misura hanno poi delineato le direttrici del Fondo Nuove Competenze e del suo futuro.

Per la direttrice del fondo Formazienda, Rossella Spada, uno strumento effettivo per uscire dalla crisi attuale è quello che fa “leva della formazione e del rilancio delle competenze diventano strumenti fondamentali. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza licenziato dal governo Draghi fornisce una copertura incoraggiante destinando 4,4 miliardi alle politiche attive”.

Contatta gli uffici di Time Vision per una consulenza su misura sul Fondo Nuove Competenze 2021.