Decine e decine di studi economici ed indagini confermano che, da dieci anni a questa parte, le aziende italiane non hanno investito in formazione. Ci sono, in realtà, alcuni motivi, o meglio alcuni ostacoli che il Fondo Nuove Competenze ha del tutto superato, rendendo la formazione la vera arma vincente.

Formazione per i lavoratori? Prima era no.

E’ stata questa la risposta delle aziende ad ogni ipotesi di aggiornamento professionale dei propri dipendenti. Perché? Per quattro motivi:

  • costo della formazione
  • tempo sottratto al lavoro
  • attaccamento alle vecchie routine di acquisizione del mercato
  • uso degli ammortizzatori sociali in caso di crisi

Il Fondo Nuove Competenze supera tutti questi problemi e fa capire che, invece, conviene investire in formazione per aumentare la competitività dell’azienda.

Fondo Nuove Competenze: i costi della formazione e perché conviene investire

Praticamente non ce ne sono. Perché con il Fondo Nuove Competenze vengono pagate tutte le ore di formazione destinate ad ogni dipendente. Sia da un punto di vista retributivo che contributivo. Il lavoratore che segue il piano formativo specifico per il suo profilo non vede intaccato il suo stipendio.

Con un elemento da considerare: che il primo 70% del totale del fondo viene dato alle aziende come anticipo. Solo il restante 30% avviene al saldo, dopo la verifica dell’avvenuta formazione.

Formazione come tempo perso vs reskilling e upskilling

E’ questo un altro luogo comune che il Fondo Nuove Competenze supera: la formazione non si traduce in distrazione dalla routine del lavoro, ma diventa la base per lavorare meglio, con maggiore produttività e benessere. Annoiandosi anche meno, Ecco perché conviene investire nella formazione: l’aggiornamento professionale aumenta il grado di consapevolezza di ogni lavoratore, e quindi anche il suo welfare aziendale.

Soprattutto in questo momento di cambiamento delle mansioni da un punto di vista digitale anche nella organizzazione del proprio lavoro, comprendere ed essere formati su come rispondere subito ai cambiamenti diventa un’arma vincente.

Cosa era la formazione prima del Fondo Nuove Competenze

Il prima non tornerà più, inutile inseguirlo. Tutto quello che era “legge” prima del COVID, ora non lo è più, perché appartiene ad un passato che non può tornare. Ecco perché attraverso la misura voluta dal Ministero del Lavoro e dell’Anpal si parla di riorganizzazione necessaria intesa anche come cambiamento di mentalità da parte degli imprenditori.

Se prima gli affari – per dirla semplice – si facevano di persona, ora si fanno in piattaforma. Se prima non sempre si guardava all’internazionalizzazione del proprio business, ora occorre per forza esportare in altri Paesi e saper quindi gestire i rapporti con chi non parla la nostra lingua.

Crisi uguale ammortizzatori sociali

Il Fondo Nuove Competenze ribalta anche questa prassi consolidata: ad ogni crisi aziendale si risponde con gli ammortizzatori sociali. Non più: il fondo è nato come misura di politica attiva che serve proprio ad accompagnare le ristrutturazioni anche in caso di crisi post-pandemica. La crisi non si traduce più con le persone lontane dal posto di lavoro, ma con i lavoratori presenti in sede – o a distanza, è una scelta – che si formano per migliorare le proprie competenze.

Per sapere di più sul Fondo Nuove Competenze e avere una consulenza Time Vision, compila il forma al lato della pagina.

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