Il credito formazione 4.0 è una misura inserita nel Piano Transizione 4.0 che, pur essendo stato approvato nel periodo precedente alla pandemia, assume oggi nell’era del Covid ancora più importanza.
La digitalizzazione delle aziende in Italia
L’epidemia da Coronavirus ha generato una sorta di “corsa al digitale“, soprattutto per garantire la business continuity: non pochi imprenditori, anche quelli più scettici, sono stati costretti a promuovere una svolta digitale, per fare in modo che la propria azienda potesse in qualche modo sopravvivere alla crisi innescata dal Covid-19.
Le opportunità della digitalizzazione non sono affatto poche: non riguardano solo l’utilizzo di macchine e software, ma anche quei processi che, fino a ieri, si consideravano ad esclusivo appannaggio dell’uomo.
Di questo si è discusso nel corso di una tavola rotonda, realizzata nell’ambito dell’evento SPS Italia Digital Days, a cui hanno partecipato Filippo Astone, direttore di Industria Italiana, in qualità di moderatore, e gli esperti di Anie Automazione, l’associazione afferente a Confindustria che rappresenta oltre 100 produttori di macchine.
Un mercato, quello degli strumenti dell’automazione di processo, degli azionamenti elettrici, delle componenti e tecnologie per la misura e il controllo, della meccatronica e di software industriali, che nel 2019 ha registrato un fatturato totale di 5,1 miliardi di euro. E che, a seguito di questa trasformazione 4.0, potrebbe valere ancora di più.
L’industria 4.0 danneggia l’occupazione?
La trasformazione del digitale era in atto già prima dello scoppio della pandemia, ma molte aziende italiane la avevano in qualche modo ignorata. Secondo il parere comune, ciò è dovuto soprattutto ad una problematica di natura culturale: il ricorso alle tecnologie distruggerebbe in qualche modo l’occupazione.
Ma molti esperti pensano esattamente il contrario: la digitalizzazione comporterebbe infatti la creazione di nuovi posti di lavoro, di occupazioni di “qualità superiore” rispetto a quelle attuali, ripetitive e alienanti.
Un’altra problematica è il tessuto aziendale italiano: la maggior parte delle imprese del nostro Paese ha, infatti, meno di 10 dipendenti. Questo significa che, con ogni probabilità, tali aziende non possiedono le risorse economiche per investire in tecnologie.
Il coronavirus ha comportato inoltre una drastica riduzione degli investimenti, il che rende necessario agire sul fronte degli incentivi.
Ma esistono incentivi per agevolare la digitalizzazione delle imprese? Si: tra i principali, troviamo quelli inseriti nel piano Transizione 4.0.
Il Piano Transizione 4.0
Il Piano Transizione 4.0 mette in campo incentivi di ampia portata che, tuttavia, non bastano. A dirlo è il direttore Anie Automazione Marco Vecchio, che sottolinea la necessità di “riprogrammare i piani governativi a supporto della transizione digitale dell’industria, sia dal punto di vista della pianificazione temporale, che deve dare una maggiore visibilità agli investitori con un orizzonte almeno quinquennale, sia in termini di potenziamento delle aliquote, che regolamentano le detrazioni fiscali“.
Aggiunge poi che “ci sono un paio di novità in discussione relativamente nuove, ovvero la cedibilità del credito alle banche, che potrebbe essere uno strumento utile per accelerare il processo, mentre si pensa di ridurre il periodo di compensazione, sempre nell’ottica di un ritorno più rapido. Non è chiaro infine l’entità dello stanziamento: se si trattasse dei 27 miliardi indicati da Patuanelli, rischiano di essere pochi spalmati su 5 anni“.
Il Credito Formazione 4.0
Il credito Formazione 4.0 è una misura presente all’interno del Piano Transizione 4.0.
La misura si configura come una delle migliori opportunità per la crescita aziendale e dei dipendenti, dal momento che consente di investire in formazione e recuperare una parte della spesa mediante il credito di imposta.
L’obiettivo del credito d’imposta Formazione 4.0 è quello di sostenere lo sviluppo tecnologico e digitale delle imprese italiane: non esiste nessun modo migliore, se non quello di far crescere i dipendenti e aumentare le loro competenze e capacità.
Tramite questa agevolazione, dunque, le aziende possono coinvolgere i propri dipendenti in corsi di formazione sulle nuove tecnologie, aumentare le loro competenze e, di conseguenza, far crescere in modo sostanziale il proprio business.
I vantaggi del credito Formazione 4.0 sono molti:
- è rivolto ad un’ampia platea di aziende, dalle piccole alle grandi, appartenenti a tutti i settori produttivi
- consente di recuperare fino al 60% dell’investimento
- si può ricorrere alla formazione a distanza, attraverso piattaforme dedicate
- i corsi avranno come tematiche lo sviluppo tecnologico e quello digitale
- consente la riduzione del cuneo fiscale e l’aumento della liquidità nel periodo di imposta successivo.
Credito d’imposta Formazione 4.0: i corsi Time Vision
Time Vision può supportare tutte le aziende che desiderano cavalcare l’onda della quarta rivoluzione industriale nell’organizzazione ed erogazione di percorsi formativi in linea con quanto previsto dal credito Formazione 4.0.
I corsi strutturati da Time Vision riguardano le seguenti macro aree:
- big data e analisi dei dati per marketing e vendite
- cybersecurity
- cloud e fog computing
- integrazione digitale dei processi aziendali
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