Il settore della cybersecurity, ovvero della sicurezza informatica, sta vivendo notevoli cambiamenti, soprattutto a causa delle nuove abitudini lavorative sviluppate a seguito della pandemia da Covid – 19.
Il ricorso allo smart working e, in generale, la spinta verso la digital transformation da parte delle aziende ha indotto allo sviluppo di diverse novità nell’ambito della cybersecurity.
Molte aziende si trovano nella posizione di dover aggiornare in merito i propri dipendenti: quale migliore occasione se non il credito d’imposta previsto dalla formazione 4.0?
Tramite la misura inserita nel piano Transizione 4.0, le aziende possono formare i propri collaboratori in materia di cybersecurity, e garantire al proprio business la migliore protezione possibile.
Ma come tutte le discipline, anche la sicurezza informatica è in evoluzione: continua a leggere l’articolo per scoprire quali sono i trend della cybersecurity nel prossimo futuro.
Cybersecurity: i 4 trend del futuro
Al pari di tutte le nuove tecnologie, anche la cybersecurity è in costante e continua evoluzione. In merito si sono espressi gli esperti di una multinazionale americana, che hanno infatti stabilito una classifica con i quattro trend del futuro più importanti in tema di sicurezza informatica.
Il futuro è senza password
Per gli esperti di cybersecurity, il futuro è passwordless, ovvero senza password.
Le password costituiscono infatti il punto debole della cybersecurity: il numero è cresciuto in modo esponenziale, il che ha comportato un aumento di costi e di difficoltà di gestione nell’ambito della sicurezza informatica.
Secondo molti rapporti di “data breach”, ovvero di incidenti relativi alla sicurezza dei sistemi, la maggior parte delle violazioni informatiche passa proprio attraverso il furto delle credenziali.
È dunque auspicabile un futuro senza password: esistono già oggi alcune tecnologie che potrebbero “eliminare” le credenziali, come ad esempio il sistema di riconoscimento biometrico.
Collaborazione, non controllo
I responsabili della cybersecurity aziendale dovranno affrontare il cambio dell’approccio tradizionale al lavoro: non più logiche di controllo, come avveniva sia all’interno che all’esterno degli uffici tradizionali, ma schemi di collaborazione.
Nel 2020 abbiamo assistito ad un cambiamento in merito al lavoro: a causa della pandemia, sempre più aziende hanno optato per lo smart working, il che ha obbligato gli esperti della sicurezza informatica a mettere in atto una strategia in merito differente, più semplice da usare e da comprendere.
Cybersecurity: protezione degli smart worker
Di conseguenza, l’esigenza per chi si occupa di sicurezza informatica è ovviamente quella di garantire protezione a chi lavora in modalità smart working.
Il lavoro a distanza non è esattamente una novità, ma è stato implementato proprio nel 2020: molti dipendenti ne hanno apprezzato la flessibilità e gli informatici devono chiaramente tenerne conto, implementando le attività di sicurezza necessarie sia per le aziende che per i colleghi.
Approccio zero trust
L’approccio zero trust consente di dare alle aziende una maggiore consapevolezza circa l’importanza dei servizi e delle piattaforme che controllano e gestiscono identità e dispositivi connessi.
L’utilizzo di crittografia o di più fattori di autenticazione rende chiaramente più difficile le attività di violazione: in merito, possono essere usate tecnologie come il machine learning o l’intelligenza artificiale, che consentono l’analisi automatica delle attività svolte e riducono i tempi di intervento in caso di attacco informatico.
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