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Credito d’imposta beni strumentali: come iscriverlo in bilancio

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Credito d'imposta beni strumentali come iscriverlo in bilancio

Tra le agevolazioni inserite nel piano Industria 4.0 del ministero dello Sviluppo Economico c’è anche il credito d’imposta beni strumentali. Ecco una breve guida per come iscrivere questa voce nel bilancio aziendale e non rischiare di perdere il beneficio fiscale.

Credito d’imposta beni strumentali: la guida

Per tutto il 2022 le aziende interessate potranno continuare ad avviare una delle misure del piano Industria 4.0, e che, in termini fiscali, si traducono in un credito d’imposta per:

  • l’acquisto di beni strumentali, innovativi e non
  • ricerca e sviluppo
  • innovazione tecnologica 4.0
  • formazione

La misura del credito d’imposta non è cedibile, né trasferibile e non deve essere inserito tra le voci fiscali che, poi, determinano la base imponibile delle aziende in termini di imposte sul reddito e Irap. 

Il credito d’imposta beni strumentali, così come gli altri inseriti nel piano Industria 4.0, può essere recuperato dall’azienda solo in compensazione. Come? Attraverso il modello F24 in modo simile a quando l’azienda utilizza il contributo in conto impianti.

Le aziende possono chiedere il contributo in compensazione:

  • attraverso tre quote annuali di pari importo
  • oppure in  un’unica soluzione in caso di aziende con ricavi inferiori ai 5 milioni di euro

Le caratteristiche della compensazione del credito d’imposta per beni strumentali

Il credito d’imposta per beni strumentali ha precise caratteristiche di natura fiscale:

  • non è soggetta al limite annuale  di utilizzazione dei crediti d’imposta da quadro U come citato nella legge 244/2077 (i  crediti d’imposta da indicare nel quadro RU della dichiarazione  dei  redditi possono  essere  utilizzati  nel  limite  annuale  di  250.000  euro)
  • al limite annuale di compensazione da F24 di 700.000 euro come previsto dalla legge 388/2000
  • al divieto di compensazione del credito in presenza di debiti iscritti a ruolo e superiori ai 1.500 euro

Come calcolare il credito d’imposta beni strumentali?

Il credito d’imposta beni strumentali viene calcolato in base a:

  • massimali specifici
  • tipologia dell’investimento
  • periodo di effettuazione dell’investimento in base alle aliquote

I riferimenti contabili nel bilancio di un’azienda per il credito d’imposta beni strumentali sono tre:

  • OIC 16 (nei paragrafi 86 e 88)
  • 24 (nel paragrafo 87)
  • oppure 15 (paragrafo 41)

Dove scrivere materialmente, nel bilancio, l’uso del credito d’imposta? È sempre il principio contabile 16 che descrive anche i due modi con cui iscrivere in bilancio il credito d’imposta beni strumentali:

  1. con il primo metodo (metodo indiretto) i contributi sono portati indirettamente a riduzione del 18 costo in quanto imputati al conto economico nella voce A5 “altri ricavi e proventi”, e quindi rinviati per competenza agli esercizi successivi attraverso l’iscrizione di “risconti passivi”
  2. con il secondo metodo (metodo diretto) i contributi sono portati a riduzione del costo delle immobilizzazioni materiali cui si riferiscono

Non solo beni strumentali: le novità del credito d’imposta Formazione 4.0 per il 2021

Il credito d’imposta formazione 4.0 è stato esteso fino al 2022.  Sono state introdotte alcune novità, tra cui l’ampliamento delle spese ammissibili. 

È previsto l’ampliamento delle voci agevolabili, già a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31.12.2020, alle spese del personale non dipendente, ai servizi di consulenza connessi alla formazione, ai costi di esercizio e alle spese generali indirette strettamente inerenti.

Dunque rientrano:

  • le spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione;
  • i costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione direttamente connessi al progetto di formazione, quali le spese di viaggio;
  • i costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione;
  • le spese di personale relative ai partecipanti alla formazione e le spese generali indirette (spese amministrative, locazione, spese generali) per le ore durante le quali i partecipanti hanno seguito la formazione.

I primi numeri 2021 del credito d’imposta per la Formazione 4.0

Il  credito d’imposta per la Formazione 4.0? È una misura decisamente utilizzata in questo 2021. Il Ministero del Lavoro ha, infatti, pubblicato il report sull’andamento dei premi di produttività attivati nei primi mesi del 2021.

L’andamento dei premi di produttività si ricava dall’analisi dei contratti aziendali e territoriali che vengono depositati telematicamente.

Il trend del credito d’imposta Formazione 4.0

In questo ragionamento, cosa c’entra il piano Industria 4.0?

C’entra, perché all’interno del piano, una delle tre voci delle agevolazioni per le aziende è proprio il beneficio fiscale, in termini di credito d’imposta in compensazione, per la formazione 4.0 dei dipendenti e anche dei nuovi assunti.

Stando al report del ministero del Lavoro, alla data del 15 Giugno 2021 sono stati depositati 4.134 contratti che contenevano la formazione 4.0.

Per avere maggiori dettagli e informazioni sul Credito d’imposta e anche sulle altre misure del piano Industria 4.0, contatta gli uffici di Time Vision: avrai una consulenza su misura per le tue esigenze