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industria 40 l'operaio diventa tech

Non più cassetta degli attrezzi, ma tablet multitasking. Non più elmetto e visiera, ma visore di realtà aumentata. È la nuova dotazione dell’operaio tech, molto ricercato per l’industria 4.0 e per l’innovazione e digitalizzazione delle aziende. L’operaio tech è, però, una figura di reperimento piuttosto difficile. Uno dei motivi? La mancanza di formazione adeguata.

La digital factory è già qui: oltre industria 4.0 verso fabbriche intelligenti, connesse e sicure

L’operaio tech rappresenta, quindi, la quintessenza della digital factory, ossia di una fabbrica che non solo non rigetta i benefici e i vantaggi del digitale diventando un’industria 4.0, ma cerca anche di utilizzarli per potenziare il proprio mercato e i propri obiettivi.

Ecco perché serve avere figure competenti e formate all’interno. E le competenze richieste, in chiave digitale, non devo appartenere solo ai manager e ai dirigenti, ma anche a chi materialmente si approccia ai nuovi macchinari. E cioè gli operai.

Ma qual è l’identikit dell’operaio tech 4.0?

Cloud manufacturing come abilitatore del cambiamento 4.0

Prima di parlare dell’operaio 4.0, occorre capire in quale contesto lavorativo opera. Si tratta di un ambiente phygital, in cui, quindi, si incrociano il lavoro:

  • fisico, quindi classico
  • e quello digitale

Accanto quindi alle competenze di base da sempre avute dagli operai professionali, se ne aggiungono di nuove, marcatamente di carattere digitale e tecnologico.

Cosa fa un operaio tech nell’industria 4.0?

Le mansioni dell’operaio tecnologico sono principalmente le seguenti:

  • interagire con il flusso di informazioni costanti che entrano in azienda ed escono dall’azienda
  • conoscere i sistemi informatici usati in aziende
  • e sapere come i sistemi informatici impattano sulle singole aree operative

È proprio il rapporto con le macchine ad essere il centro del lavoro dell’operaio tech in un’industria 4.0, perché all’operaio viene chiesta la cosiddetta manutenzione predittiva dei macchinari. Cosa è la manutenzione predittiva? È in pratica la capacità dell’operaio tech di conoscere il settaggio originario dei macchinari e saperlo costantemente monitorare in aggiornamento, in modo da non intervenire a guasto riscontrato, ma prevenendolo.

Proprio la manutenzione predittiva e il delicato rapporto tra operaio 4.0 e macchinari sono argomenti di uno dei corsi della Formazione 4.0 che rientrano nel credito d’imposta per le imprese che vogliono digitalizzarsi. Ma i fondi per la transizione digitale delle imprese non mancano.

Verso il fondo per la transizione industriale

Accanto alla formazione, infatti, la bozza di manovra finanziaria 2022 prevede anche la creazione di un apposito fondo destinato al sostegno della transizione digitale delle aziende.

Il Fondo di sostegno per la transizione dell’industria sarà affidato al Mise e:

  • partirà dal 2022
  • avrà una dotazione di 150 milioni di euro
  • e ha l’obiettivo di agevolare le imprese ad alta intensità energetica che varano progetti per l’efficientamento energetico, l’economia circolare o la cattura, sequestro e riutilizzo della CO2.

Se sei interessato ad avviare un percorso di transizione in chiave 4.0 e hai bisogno di una consulenza su misura per te, contatta Time Vision.