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Credito d'imposta formazione 4.0 > Approfondimenti > Piano transizione 4.0: le novità della manovra 2022
piano transizione 4.0 le novità della manovra

La bozza di manovra di bilancio 2022 dà spazio al piano transizione 4.0 per i prossimi anni. Molte le novità, sia per quello che riguarda i fondi che le misure per le aziende.

Il nuovo piano nazionale di transizione 4.0

La prima novità riguarda la durata degli incentivi: tutte le misure di agevolazione del piano transizione 4.0 dureranno fino al 2025. La notizia era già nell’aria, ma la bozza di manovra di bilancio 2022 conferma l’estensione di tutte le misure per i prossimi 3 anni.

Nello specifico, l’articolo 9 della manovra conferma che ci sarà una:

Proroga del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali «Transizione 4.0» e del credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività innovative

Ma arrivano anche le prime novità sulle misure:

  • la proroga degli incentivi per i beni strumentali sarà triennale
  • mentre sarà decennale per le attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design

Transizione 4.0: guida aggiornata agli incentivi fiscali

La riforma futura del piano transizione 4.0 prevede le seguenti modifiche per quello che riguarda il credito d’imposta per beni materiali 4.0:

  • 20% per investimenti fino a 2,5 milioni
  • 10% per investimenti da 2,5 a 10 milioni;
  • 5% per investimenti da 10 a 20 milioni.

La proroga dei tempi, dunque, coinciderà con un progressivo allentamento degli incentivi a disposizione delle aziende.

Nel caso in cui, invece, le aziende investano in beni immateriali 4.0 e percentuali di credito sono le seguenti:

  • 20% per tutto il 2023
  • 15% per tutto il 2024
  • 10% per tutto il 2025.

Ricerca e sviluppo, ecco le possibili novità

Novità all’orizzonte anche per quello che riguarda i progetti di ricerca e sviluppo che le aziende vogliono avviare, anche in chiave tecnologica. Due le finestre temporali, in quest’ultimo caso, che prevedono specifiche percentuali di credito d’imposta che rientra nel piano Transizione 4.0:

Per i progetti di Innovazione Tecnologica le soglie temporali e quantitative sono le seguenti:

  • 2022-2023: pari al 10% ed entro 2 Mln di € di spesa;
  • 2024-2025: pari al 5% ed entro 2 Mln di € di spesa;

 Verso il fondo per la transizione industriale

È questa la terza novità che potrebbe essere introdotta dalla manovra di bilancio 2022 per quanto riguarda il piano transizione 4.0.

Il Fondo di sostegno per la transizione dell’industria sarà affidato al Mise e:

  • partirà dal 2022
  • avrà una dotazione di 150 milioni di euro
  • e ha l’obiettivo di agevolare le imprese ad alta intensità energetica che varano progetti per l’efficientamento energetico, l’economia circolare o la cattura, sequestro e riutilizzo della CO2.

A chi si applica il piano transizione 4.0?

Il piano Transizione 4.0 per i prossimi anni si applica anche alle imprese, di dimensioni non necessariamente grandi, che intendono acquistare macchinari che guideranno la cosiddetta trasformazione tecnologica.

Il governo Draghi proroga e adatta ai tempi le misure di transizione 4.0, rifinanzia il Fondo di Garanzia Pmi, la cosiddetta ‘Nuova Sabatini’ nonché le misure per l’internazionalizzazione delle imprese. Le aziende potranno continuare a beneficiare delle agevolazioni per l’acquisto di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuove di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali).

La Transizione Tecnologica nelle piccole e medie aziende rappresenta una chance.

  • Cybersecurity,
  • CRM,
  • Cloud,
  • Big Data
  • e intelligenza artificiale

Queste sono le discipline di cui le aziende non potranno più fare a meno. Investire sui macchinari, sui software e sui processi produttivi è il caposaldo per rendere l’azienda più competitiva e allo stesso tempo per valorizzare il capitale umano attraverso la formazione del personale.

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