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Credito d'imposta formazione 4.0 > Approfondimenti > Intelligenza artificiale: la strategia
intelligenza artificiale: la strategia

Sono 24 gli elementi alla base della strategia che il Governo ha strutturato per la diffusione dell’intelligenza artificiale nelle aziende. L’obiettivo temporale per rendere il sistema produttivo 4.0 è il 2024. Vediamo gli strumenti e le misure per le aziende.

Intelligenza artificiale: cos’è, come funziona e a cosa serve?

Partiamo proprio dall’elemento base, e cioè dalla definizione dell’intelligenza artificiale. E perché serve alle aziende.

L’intelligenza artificiale rappresenta uno strumento di innovazione da inserire nelle aziende che vogliono cambiare, in chiave 4.0,

  • i processi produttivi
  • i prodotti stessi
  • e, nel complesso, l’organizzazione aziendale stessa

Introdurre, quindi, un’intelligenza artificiale diffusa nel contesto aziendale vuol dire avviare un percorso di innovazione complessivo che porta alle aziende, di ogni settore e dimensione, verso una maggiore competitività.

Programma strategico sull’intelligenza artificiale 2022-2024: le aree di intervento

Sono 3 le aree di intervento della strategie inserite nel programma del ministero all’Innovazione:

  • il potenziamento delle competenze digitali
  • l’aumento dei finanziamenti in chiave di innovazione
  • e la spinta alla diffusione dell’intelligenza artificiale nei contesti produttivi e istituzionali

I settori produttivi prioritari

La strategia del ministero dell’Innovazione prevede un lungo elenco di settori produttivi prioritari in cui dover introdurre l’intelligenza artificiale. 

Si parte proprio dal settore manifatturiero. L’IA consentirà al settore manifatturiero italiano, il secondo più grande in Europa e il settimo nel mondo, di introdurre sul mercato processi, prodotti e modelli di business innovativi rafforzando il proprio vantaggio competitivo a livello mondiale

Ma l’intelligenza artificiale servirà anche ad innovare i processi e l’organizzazione in altri settori:

  • cultura e turismo
  • agroalimentare
  • infrastrutture e reti
  • tecnologie dell’informazione

Le competenze

Alla base di tutto, come detto, ci sono le competenze digitali da potenziare. 

Serve, dunque, lavorare nei settori cruciali dell’informatica che incidono sull’intelligenza artificiale, come il rilevamento, il ragionamento e la ricerca, l’elaborazione del linguaggio naturale, la visione artificiale, l’interazione uomo-IA e l’edge computing.

Per ottenere questi risultati serve la giusta formazione.

Nel 2022 secondo una ricerca internazionale condotta da Global HR che CoachHub, piattaforma leader mondiale per il coaching digitale le aziende investiranno in:

  • formazione e sviluppo personale e professionale dei dipendenti;
  • strategie per evitare il burnout del personale e più attenzione al loro benessere.

Nei 22 paesi coinvolti nell’indagine si prevede che il 2022 sarà un anno volto alla crescita aziendale (88%) con maggiori budget dedicati alla formazione e allo sviluppo del personale (92%).