credito d'imposta Formazione 4.0credito d'imposta Formazione 4.0industria 4.0 Lun - Ven 10:00-18:00 +39 0813941097 Lun - Ven 10:00-18:00 +39 0813941097
Formazione 4.0
Credito d’imposta
Industria 4.0
Incentivi impresa
Transizione 4.0
Politica industriale
Parliamone
Credito d'imposta formazione 4.0 > Approfondimenti > Piano Transizione 4.0: in arrivo altri 5 miliardi
Piano Transizione 4.0: in arrivo altri 5 miliardi per la misura

La notizia arriva con l’approvazione della legge che, di fatto, dà il via libera al fondo complementare del Pnrr del Governo Draghi. Il piano Transizione 4.0 sarà potenziato con altri 5 miliardi di euro fino al 2026.

I dettagli della programmazione del piano Transizione 4.0

Archiviata la buona notizia sul potenziamento della misura voluta dal ministero dello Sviluppo Economico, occorre capire come sarà programmata. 

Ma come saranno ripartiti i fondi? Ci sarà, naturalmente, un criterio temporale:

  • 704,5 milioni di euro per l’anno 2021,
  • 1.414,95 milioni di euro per l’anno 2022,
  • 1.624,88 milioni di euro per l’anno 2023,
  • 989,17 milioni di euro per l’anno 2024,
  • 324,71 milioni di euro per l’anno 2025
  • e, infine, 21,79 milioni di euro per l’anno 2026.

Proprio il 2026, nelle intenzioni dell’altro ministero – quello dell’innovazione – rappresenta l’orizzonte temporale entro cui dovrà essere completato il piano Italia Digitale.

Gli asset del piano Transizione 4.0

Quali sono gli asset di intervento del piano Transizione 4.0 che, quindi, saranno incentivati fino al 2026?

Le misure sono state confermate tutte, e, laddove possibile, anche potenziate. Quindi i vantaggi fiscali per le aziende arriveranno in caso di investimenti per:

  • beni strumentali, materiali e immateriali, sia in chiave 4.0 che tradizionali
  • ricerca, sviluppo e design
  • Formazione 4.0

Piano Transizione 4.0: strumento per creare imprese intelligenti

In inglese si chiamano smart factories, e, tradotto in italiano rappresentano le cosiddette fabbriche intelligenti. Un processo di vera e propria transizione delle aziende verso la digitalizzazione, che con il piano Transizione 4.0 ha avuto una decisa accelerata.

Verso il new deal delle competenze 4.0

Ma per rendere operativo il piano Transizione 4.0 c’è bisogno soprattutto di competenze. O meglio, del potenziamento delle competenze in chiave 4.0.

C’è bisogno, insomma, di un vero e proprio New Deal, come emerso dallo studio “Capacità e competenze per l’Intelligent Manufacturing” realizzato da The European House – Ambrosetti, in collaborazione con Philip Morris Italia. 

Il tema delle competenze, interne ed esterne, rappresenta la principale problematica per le imprese intervistate dall’indagine:

  • il 20% ha dichiarato di avere difficoltà nel reperire figure professionali adeguate, 
  • il 13% lamenta carenza di competenze all’interno della forza lavoro impiegata. 
  • da un punto di vista tematico, si riscontrano maggiori criticità negli ambiti di data science (27%), competenze informatiche avanzate (18%), programmazione (16%) e project management (13%).

Passaggio al 4.0: i 5 step del percorso verso la smart factory

Per la ricerca, ci sono 5 azioni possibili su cui costruire il new deal 4.0 e creare le smart factories in Italia:

  •  Lanciare un New Deal delle competenze 4.0
  • Ridare centralità all’istruzione tecnico scientifica,
  • Cambiare marcia sulla formazione continua, disegnando nuovi assetti e nuove forme di incentivazione per i lavoratori del domani, per consentire loro di stare al passo dei tempi con le competenze. 
  • Porsi obiettivi quantitativi sulla formazione digitale e 4.0, creando sistemi di misurazione e monitoraggio
  • Investire sulle competenze digitali per la rinascita del Mezzogiorno italiano, che continua ad essere una delle aree italiane dove il percorso verso il piano Transizione 4.0 ha più rallentamenti

Il ruolo della formazione 4.0 nel piano Transizione 4.0

Senza le competenze, si sa, non si riescono ad affrontare i cambiamenti, soprattutto quelli digitali del Piano Transizione 4.0. Ecco perché la Formazione 4.0 diventa un elemento necessario, oltre che ad essere agevolato dal ministero. Per le aziende che investono nella formazione dei propri dipendenti, i benefici sono i seguenti:

Il credito d’imposta è riconosciuto in misura del:

  • 50% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di 300.000 euro per le micro e piccole imprese
  • 40% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 250.000 euro per le medie imprese
  • 30% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 250.000 euro per le grandi imprese.

La misura del credito d’imposta è aumentata per tutte le imprese, fermo restando i limiti massimi annuali, al 60% nel caso in cui i destinatari della formazione ammissibile rientrino nelle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati.

Per una consulenza su tutte le opportunità della Formazione 4.0, contatta gli uffici di Time Vision: i consulenti sapranno indicare il percorso più adatto alla tua azienda.