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Credito d'imposta formazione 4.0 > Approfondimenti > Pnrr: le novità al credito d’imposta per la formazione 4.0
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Il PNRR del Governo Draghi porta subito una buona notizia: tutto il pacchetto di misure per la digitalizzazione spinta del sistema imprenditoriale italiano sarà confermato anche per  il 2022. Con importanti novità sul credito d’imposta per la formazione 4.0. Non solo ampliato nelle misure, ma anche per quello che riguarda la platea di utenti.

Credito formazione 4.0: le novità del Pnrr

La conferma della misura non è la sola novità: nel testo del Piano nazionale di ripresa e resilienza ora al vaglio dell’Europa, il capitolo Transizione 4.0, in cui rientra anche la Formazione 4.0 e il relativo credito d’imposta, vede importanti novità per i prossimi anni. 

Al momento, infatti, tutte le misure del credito per la formazione 4.0 sono confermate e potenziate al 2022. L’intenzione del Governo sembra viaggiare in una direzione temporale ancora più lunga, portando la scadenza al 2024. Questo perché c’è necessità di un piano di innovazione tecnologica del sistema imprenditoriale italiano, ma anche di ripresa dagli effetti devastanti della pandemia economica da Coronavirus.

Credito d’imposta per la formazione 4.0: cosa cambia

Ecco le principali novità inserite nel Pnrr del Governo Draghi per quello che riguarda le specifiche misure del credito d’imposta per la formazione 4.0: 

  • ci sarà un ampliamento delle imprese beneficiarie, perché, come già successo nel 2020, non si considererà più come parametro l”iper ammortamento, ma il credito fiscale, di entità variabile in base all’investimento e compensabili con debiti fiscali
  • il credito non sarà riconosciuto su base annua, ma in base agli investimenti effettuati nel periodo 2021-2022
  • gli investimenti immateriali agevolabili saranno estesi, così come saranno aumentate le percentuali di credito e l’ammontare massimo di investimenti incentivati

La formazione 4.0: a chi si rivolgerà

Questo è un altro capitolo importante che riguarda l’area della Transizione 4.0: i percorsi di formazione. Per la prima volta, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, si pongono degli obiettivi di formazione 4.0 duplici.

Non solo lavoratori delle aziende, chiamati a potenziare le proprie competenze digitali: la formazione è rivolta espressamente anche a:

  1. manager d’azienda che devono diventare sempre più manager digitali, in grado di seguire e indirizzare l’azienda verso percorsi innovativi
  2. lavoratori in cassa integrazione

Per quello che riguarda la formazione per i lavoratori che hanno un monte ore settimanale o mensile coperto da ammortizzatori sociali, il Pnrr prevede un periodo di training ad hoc. Con specifiche direttive sul periodo di training 

 di cui usufruire appunto con flessibilità nei periodi di cassa integrazione, incentivati tramite il taglio (temporaneo) del cuneo fiscale sia per l’impresa che per il lavoratore.

Formazione 4.0 come strumento per colmare i divari territoriali

I pacchetti di misure di sostegno alle imprese di tutti i settori che vorranno avviare percorsi di digitalizzazione e innovazione in chiave tech hanno un destinatario speciale: il Mezzogiorno.

O meglio, il divario digitale territoriale che da sempre caratterizza il rapporto tra il sistema produttivo del Sud Italia e quello dell’operoso Nord.

Ecco perché il Pnrr specifica proprio questa caratteristica: come attraverso il credito d’imposta per la formazione 4.0 e per il piano Transizione 4.0 si punti anche a colmare le distanze digitali che il Paese vive

Questa la specifica missione inserita nel testo del Pnnr:

L’accresciuta accessibilità agli incentivi fiscali del Piano Transizione 4.0 favorirà molte imprese del Mezzogiorno. Il piano Space Economy rivitalizzerà i distretti aerospaziali delle regioni del Mezzogiorno. Gli investimenti previsti per incrementare la proiezione del nostro export e l’attrattività dell’offerta culturale e del nostro turismo miglioreranno il posizionamento internazionale del Mezzogiorno.

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