Sono due i gap di formazione che il sistema lavoro in Italia ancora ha, e che con il Fondo Nuove Competenze si possono superare, per raggiungere gli obiettivi del Piano d’Azione voluto dall’Europa. Il fondo interviene, infatti, su:

  • upskilling
  • reskilling

Vediamo come funziona il Fondo Nuove Competenze e perché risponde agli obiettivi Ue.

Competenze, per l’Ue aggiornamento deve essere costante

Partiamo da un dato: gli obiettivi inseriti nei piani dell’Unione Europea sono precisi e specifici: il 60% degli adulti deve essere coinvolto in aggiornamento costante delle proprie competenze. A dirlo, nell’audizione della scorsa settimana con il ministro Orlando, il commissario Ue al Lavoro e Diritti Sociali, Nicolas Schmit.

Un livello, quello europeo, che, oggettivamente, in Italia è ancora lontano. Ecco perché si parla di gap di competenze da dover colmare. Come? Il Fondo Nuove Competenze viaggia proprio in questa direzione.

Upskilling, o consolidamento e aggiunta delle competenze

E’ questo uno dei primi gap che ci sono nel mondo del lavoro italiano. E che, in buona sostanza, riguardano la diffusione di una sorta di conoscenza di base delle proprie mansioni, da parte del lavoratore, che non segue l’evoluzione della mansione stessa. In pratica, si continua a saper fare il proprio lavoro, ma in un modo non adeguato ai tempi.

I percorsi formativi attivabili con il Fondo Nuove Competenze possono intervenire, ad esempio, nell’aggiunta di elementi che rendano il lavoratore più efficace.

Reskilling, o riqualificazione delle competenze

E’ il secondo gap a cui il Fondo Nuove Competenze offre risposte di risoluzione, e riguarda la vera e propria ri-formazione dei lavoratori. Si tratta di fornire competenze, e quindi, abilità totalmente differenti (ma vicine alla mansione) che consentano al lavoratore stesso di poter aspirare a ruoli diversi. Ovviamente più importanti.

Fondo Nuove Competenze: superare i gap con formazione su misura

Lo ha specificato l’Anpal in più di un’occasione: i percorsi formativi inseriti nei piani aziendali per accedere al Fondo Nuove Competenze devono essere specifici e fatti praticamente su misura in base alle esigenze formative dei lavoratori. Ecco, perché, ad esempio in uno degli ultimi aggiornamenti delle Faq Anpal, si specifica che i percorsi formativi non prevedono la possibilità di sostituire i dipendenti coinvolti.

Tempi rapidi e costi ridotti: due buoni motivi per aderire al Fondo Nuove Competenze

E’ inutile nasconderlo: oltre ai due gap di competenze da colmare per adeguare i lavoratori italiani alle direttive europee, il Fondo Nuove Competenze risponde anche ad altre esigenze:

  • tempi rapidi per l’erogazione degli anticipi e dei saldi
  • costi di formazione praticamente ridotti all’osso

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