Incentivi assunzioni: il Bonus Donne è realtà - Dettagli e approfondimenti

Il Bonus Assunzione Donne è realtà. Il Ministero del Lavoro e il MEF hanno siglato i decreti attuativi che sbloccano gli esoneri contributivi per i datori di lavoro che assumono donne e giovani under 35. Questa misura, contenuta nel dl Coesione, mira a incentivare l’occupazione femminile, offrendo un importante sostegno economico alle imprese.

Bonus Donne: a chi è rivolto

Il bonus è destinato alle imprese private che assumono, entro il 31 dicembre 2025, donne a tempo indeterminato che si trovino in condizioni di svantaggio. L’incentivo consiste in un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo massimo di 24 mesi.

Il beneficio può arrivare fino a 650 euro al mese per ogni lavoratrice assunta. È importante sottolineare che l’esonero non include i premi e i contributi destinati all’Inail, mentre resta invariata l’aliquota utilizzata per calcolare le future prestazioni pensionistiche della lavoratrice.

Per poter accedere al bonus, le nuove assunzioni devono tradursi in un incremento occupazionale netto, ovvero un aumento effettivo del numero di lavoratori rispetto alla media dei 12 mesi precedenti. In caso di contratti part-time, il calcolo del bonus tiene conto delle ore lavorate rispetto al tempo pieno. Sono escluse dal conteggio eventuali riduzioni di personale avvenute in società collegate o controllate.

Una novità significativa è rappresentata dal sistema del “doppio binario”, introdotto dopo un confronto con la Commissione europea. Questo sistema prevede due diverse decorrenze e condizioni per la fruizione del bonus, distinguendo tra le assunzioni effettuate nelle regioni della ZES (Zona Economica Speciale) e nel resto del territorio nazionale.

L’esonero dei contributi previdenziali

Diversamente, per i datori di lavoro che sottoscrivono contratti di assunzione nelle regioni della ZES Unica del Mezzogiorno, l’esonero contributivo segue le normative europee e la presentazione delle domande sarà possibile solo dopo l’autorizzazione della Commissione europea, a partire dal 31 gennaio 2025. In queste regioni, l’esonero del 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, sempre fino a 650 euro mensili (esclusi Inail), è riconosciuto per un massimo di 2 anni per l’assunzione a tempo indeterminato di donne svantaggiate residenti nelle regioni del Mezzogiorno incluse nella ZES, che non abbiano un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.

In sintesi, l’agevolazione si rivolge a due specifiche categorie di lavoratrici:

  • Donne di qualsiasi età, residenti in Italia, che risultino disoccupate da almeno 24 mesi.
  • Donne di qualsiasi età, residenti nelle regioni del Mezzogiorno incluse nella ZES Unica, che non abbiano un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.

Il bonus assunzione donne è finanziato entro un tetto di spesa così distribuito: 7,1 milioni di euro per il 2024, 107,3 milioni di euro per il 2025, 208,2 milioni di euro per il 2026 e 115,7 milioni di euro per il 2027.

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