Oltre 110 miliardi: questo l’ammontare complessivo delle stime degli investimenti previsti dalle aziende per il piano Transizione 4.0. I dati sono il frutto di un report ufficiale dell’Unione Nazionale di Imprese. Ecco i dettagli.

Gli investimenti su Transizione 4.0: le stime

Stando alle informazioni del report,  il Piano Transizione 4.0 ha generato nel triennio 2020-2023 una spesa media di 28 miliardi l’anno. I valore registrato dall’indagine è più alto del 14,3% rispetto al triennio 2017-2019, quando la media del consumo di macchinari per il settore manifatturiero era pari a 24,5 miliardi l’anno. Nel periodo 2008-2015, la media era pari a 17 miliardi l’anno.

Nell’arco di 12 anni, dunque, l’aumento complessivo degli investimenti delle aziende in macchinari e beni strumentali è addirittura arrivato al 65%. Ma con quali risultati?

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Gli effetti degli investimenti

Oltre al dato numerico, l’indagine Unimpresa sugli investimenti del piano Transizione 4.0 analizza anche gli effetti che ci sono stati concretamente nelle aziende.

Nello specifico, l’incremento del consumo ha generato crescita per i produttori italiani di beni strumentali, a cui si sono rivolti due terzi degli acquisti, creando un circolo virtuoso straordinario per tutta la filiera di macchine industriali nuove.

Transizione 4.0

Il credito d’imposta del piano Transizione 4.0 per i beni strumentali è riconosciuto per gli investimenti effettuati fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

I valori del credito d’imposta sono:

  • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
  • 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro
  • 5% del costo per la quota di investimenti superiore a 10 milioni fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 50 milioni di euro 
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