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Cala il disagio sociale. È quanto attesta Confcommercio analizzando i dati inerenti al mese di gennaio 2024.
In diminuzione il tasso di disagio sociale
Nella stima del mese di gennaio 2024 è calato il tasso di disagio sociale. Il dato, calcolato da Confcommercio, conferma che l’indice di disagio sociale si attesta sul 13,0 con un calo di 0,2 rispetto a dicembre 2023. Il trend fa notizia perché è il più basso dall’inizio della pandemia.
L’indice di disagio sociale è una misura statistica che quantifica i livelli di difficoltà che una comunità o una popolazione affronta in vari aspetti della vita quotidiana. Questi aspetti possono includere povertà, disoccupazione, mancanza di accesso a servizi sanitari e istruzione, basso livello di istruzione, cattiva qualità dell’abitazione, segregazione sociale, criminalità, e così via. In sostanza, l’indice mira a evidenziare le disuguaglianze e le vulnerabilità presenti nella società.
I motivi della decrescita
La decrescita dell’indice di disagio sociale è motivata, secondo la stima di Confcommercio, dal rallentamento dell’inflazione per i beni e i servizi ad alta frequenza d’acquisto.
Il rallentamento dell’inflazione per i beni e i servizi ad alta frequenza d’acquisto può essere attribuito a diversi fattori:
- concorrenza online: I consumatori hanno accesso a una vasta gamma di opzioni e possono confrontare i prezzi facilmente, spingendo i rivenditori a mantenere prezzi competitivi.
- Efficienza tecnologica: gli avanzamenti tecnologici hanno aumentato l’efficienza nella produzione e nella distribuzione di beni e servizi.
- Globalizzazione: ha aumentato la competizione sui mercati internazionali, portando a una maggiore efficienza e a una riduzione dei costi di produzione.
- Politiche monetarie accomodanti: le politiche monetarie accomodanti adottate dalle banche centrali in risposta alla recessione economica hanno mantenuto bassi i tassi di interesse, incentivando la spesa e l’investimento e contribuendo a controllare l’inflazione.