Inizia il conto alla rovescia per il click day del prossimo 27 marzo per le aziende interessate ad accedere al Decreto Flussi 2022. Arrivano importanti semplificazioni operative per le aziende del settore agricolo, che avranno una priorità importante.

Proprio per questo particolare settore, infatti, ci sarà una corsia preferenziale e cioè: le richieste non accolte in prima istanza saranno esaminate in via prioritaria nell’ambito dei successivi decreti. Le aziende agricole, quindi, non dovranno presentare una seconda istanza per accedere.

I numeri del Decreto Flussi

Sono 82.705 i posti riservati in questo Decreto Flussi 2022 per i lavoratori extra Ue che potranno entrare nel nostro Paese per essere assunti nelle aziende di riferimento.

Anche per questi lavoratori c’è un vantaggio importante: avranno la possibilità di poter lavorare subito dopo aver ottenuto il nulla osta. Senza, quindi, dover aspettare i tempi del rilascio del permesso di soggiorno.

Queste due semplificazioni hanno l’obiettivo principale di stringere i tempi “burocratici” per le assunzioni – stagionali e non – dei lavoratori extra Ue che servono alle aziende del territorio.

Cosa fare prima del 27 marzo

Iniziamo dal primo punto fermo. Ossia dai settori produttivi che possono accedere al Decreto Flussi, e cioè:

  • autotrasporto
  • edilizia
  • turistico-alberghiero
  • meccanica
  • telecomunicazioni
  • alimentare
  • cantieristica navale.

Dal prossimo 27 marzo alle ore 9 le aziende potranno accedere al portale dedicato sul Ministero dell’Interno e inoltrare la richiesta di lavoratori stranieri extra Ue da inserire in organico in base alle esigenze.

Prima del 27 marzo, però, tutte le aziende interessate al Decreto Flussi 2022 dovranno, però, fare dei passaggi burocratici necessari, e cioè:

  • presentare ai Centri per l’impiego territorialmente competenti il modulo Anpal di richiesta per lavoratori extra Ue non stagionali
  • il Centro per l’impiego pubblicizza l’annuncio di lavoro alla rete di lavoratori extra Ue già presenti sul territorio italiano, per poi proporre alle aziende i candidati individuati
  • se il candidato non si presenta, o se il Centro per l’impiego non risponde per 15 giorni, tutto l’iter risulta vano

Solo dopo quest’ultimo caso, l’azienda può accedere, di fatto, al Decreto Flussi e fare richiesta di lavoratori extra Ue da far entrare nel Paese.

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