Credito d’imposta Formazione 4.0: l’Agenzia delle Entrate fa chiarezza su un episodio portato all’attenzione da una società. La società in questione ha avviato il percorso di formazione 4.0 nel 2018, ma non ha avuto il riconoscimento del credito d’imposta.

Il motivo dello stop al credito d’imposta per la formazione 4.0

Analizzata la questione, l’Agenzia delle Entrate nella circolare di replica precisa alcuni punti in risposta al comportamento dell’azienda che, come si legge nel testo, aveva

disciplinato le attività di formazione agevolabili mediante un accordo stipulato e condiviso tra le associazioni sindacali territoriali di categoria CGL, CISL e UIL e l’Unione Industriale locale

Cosa manca, dunque? Un elemento fondamentale per l’Agenzia delle Entrate per consentire alle aziende di avere il credito d’imposta per la Formazione 4.0:

  • il contratto di rimodulazione dell’orario di lavoro destinato alla formazione deve essere depositato presso la sede territoriale dell’Ispettorato del Lavoro

Regole per il deposito dell’accordo

Per non perdere, dunque, il beneficio del credito d’imposta per la Formazione 4.0, l’azienda deve inviare la documentazione all’ispettorato del Lavoro competente.

Ma come? Ci sono limiti temporali?

L’accordo deve essere inviato telematicamente, entro il 31 dicembre dell’anno di imposta che coincide con le attività di formazione.

Si tratta di una procedura necessaria per il riconoscimento della misura, che altrimenti non viene concessa. Ma c’è una specifica: il deposito telematico presso l’ispettorato del lavoro vale solo per i periodi di formazione 2018-2019.

La disciplina è cambiata, infatti, a partire dall’anno 2020.

Le agevolazioni del credito d’imposta per la formazione 4.0

La scorsa settimana era apparsa la notizia che, anche per il 2021, ci fosse la possibilità, per le aziende, non solo di usare i crediti d’imposta per la formazione 4.0 in compensazione, ma anche di cederli a banche o istituti finanziari.

Al momento, la possibilità, inserita in uno degli emendamenti del Decreto Sostegni bis, sembrerebbe bloccata dalla Ragioneria di Stato, ma non si esclude un parziale ripensamento.

Ma quali sono, i numeri su cui si sta ragionando? I parametri sono stati modificati con la legge di Bilancio 2019 che ha inserito degli scaglioni:

  • credito d’imposta al 50% delle spese sostenute per le piccole imprese
  • 40% per le medie
  • 30%per le grandi

Per queste ultime imprese è operata anche una riduzione a 200.000 euro del limite massimo del credito d’imposta annuale per beneficiario, che per le altre categorie di beneficiari resta fissato in 300.000 euro.

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