La digitalizzazione delle pmi? Non è più un obiettivo a medio termine, ma un investimento immediato, necessario per la crescita dei mercati di riferimento. Ma a che punto sono le pmi italiane con la digitalizzazione? A dirlo è il rapporto Unioncamere-Mediobanca, che fotografa lo stato di salute delle piccole e medie imprese del territorio.

Digital e tech: ecco il futuro

Il futuro, come detto, è già più che tracciato. Più del 60% delle medie imprese prevede di investire entro il prossimo triennio nelle tecnologie 4.0 e nel green; il 52% che l’ha già fatto conta di superare i livelli produttivi pre-Covid entro quest’anno.

Ma c’è anche un’altra notizia che emerge dal report Unioncamere, e cioè che le aziende che hanno iniziato ad investire nel 4.0 continueranno a farlo. Ottenendo un indice di “propensione” agli investimenti digitali superiore al 76%. Cosa significa questo?

Che sono proprio le imprese di dimensioni più piccole a preparare già il terreno per la rivoluzione dell‘Industria 5.0 in cui al mutamento tecnologico – diventato strutturale – si assocerà anche quello sostenibile e “sociale”, con le persone al centro.

Come diventano tech le pmi

Il rapporto Unioncamere-Mediobanca fornisce anche un altro dettaglio importante, e cioè analizza nello specifico la tipologia di investimenti che le piccole e medie imprese hanno portato avanti nel 2021 in merito alla digitalizzazione.

Come si legge nella foto in basso, sul podio degli investimenti digitali ci sono tre specifiche tematiche:

  • robotica
  • big data
  • simulazione tra macchine per ottimizzare i processi
Report Uniocamere-Mediobanca su digitalizzazione pmi
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