nel 2020, l’82% delle aziende italiane con almeno 10 dipendenti non adotta più di 6 delle 12 tecnologie inserite nell’indicatore europeo di digitalizzazione. 

in sostanza, la maggior parte delle aziende si colloca ad un livello basso o molto basso di digitalizzazione. 

professioni ict e imprese

questo emerge dall’ultimo report imprese e professioni ict, pubblicato dall’istat il 22 dicembre 2020. l’indagine è stata condotta durante il periodo tra giugno e agosto di quest’anno.

dal report, si apprende che è aumentata quest’anno la percentuale dei dipendenti che utilizzano un pc connesso ad internet per svolgere il proprio lavoro, dal 49,9% del 2019 al 53,2% del 2020. 

è aumentata anche la percentuale di aziende che utilizzano il sito web per dare informazioni sul proprio business, dal 34% del 2019 al 55% del 2020 e la percentuale delle imprese che utilizzano servizi cloud: dal 23% del 2019 al 59% del 2020. 

imprese ancora poco digitalizzate

in base ai 12 indicatori stabiliti dall’ue, il divario maggiore si registra nella presenza di specialisti in professioni ict tra gli addetti dell’impresa e nell’utilizzo di robotica e di servizi cloud di livello medio alto.

la presenza di alcuni indicatori diventa significativa solo per livelli più alti dell’index (come robot e stampa 3d), mentre altri vengono utilizzati anche in corrispondenza di un numero più limitato di attività adottate (ad esempio la fatturazione elettronica).

una correlazione positiva sembra esserci tra l’aumento del numero di attività svolte e la classe di addetti.

il numero di piccole imprese coinvolte nelle diverse attività digitali cresce fino all’adozione di cinque attività per poi ridursi rapidamente, mentre la quota delle grandi aziende raggiunge il suo massimo intorno alle otto attività per poi registrare una diminuzione.

il livello di digitalizzazione dipende dalla complessità e dalla dimensione delle aziende

dalla dimensione e dalla complessità organizzativa dell’azienda dipende il grado di digitalizzazione della stessa e anche la tipologia di tecnologie implementate.

in base alle combinazioni dei 12 indicatori ue, tra le imprese fino a 99 dipendenti i modelli più utilizzati includono al più una velocità di connessione almeno pari a 30 mbit/s, l’invio di fatture elettroniche, il sito web, la presenza di specifici servizi offerti sul sito. 

sono più frequenti nelle imprese con almeno 100 dipendenti:

  • il cloud di livello medio alto, 
  • l’intensità di utilizzo di computer e dispositivi mobile da parte della forza lavoro 
  • la presenza di specialisti ict. 

alle attività relative alle innovazioni tecnologiche più avanzate, come la robotica o la stampa 3d, ricorrono soprattutto le imprese che hanno già adottato almeno 5 delle altre attività e quindi rientrano tra le imprese con un livello di digitalizzazione alto e molto alto. 

professioni ict: big data e internet delle cose

l’8,6% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha dichiarato di aver analizzato nel 2019 big data ottenuti da fonti proprie o dall’uso di tecnologie e/o strumenti software esterni. 

la maggior parte delle imprese li analizza internamente (7,4%), mentre il 2,8% si affida a servizi esterni.

l’analisi di grandi quantità di dati ha riguardato circa un quarto delle grandi imprese, mentre solo il 6,2% di quelle di minore dimensione (10-49 addetti) ha estratto dai dati informazioni rilevanti.

per quanto riguarda i dispositivi interconnessi che raccolgono e scambiano dati, definiti “internet delle cose”, sono utilizzati solo dal 23,1% delle aziende. 

nello specifico, sono stati utilizzati con più frequenza dalle imprese che usano dispositivi, sensori intelligenti o telecamere controllate da internet per:

  • migliorare il servizio clienti (35,7%)
  • ottimizzare il consumo di energia nei locali delle imprese (32,5%).

vendite online

nel 2019, la percentuale di imprese con almeno 10 dipendenti che hanno effettuato vendite online continua a essere contenuta (16,3%) sebbene si sia registrato un incremento di due punti percentuali rispetto all’anno precedente.

una crescita più consistente ha riguardato le imprese con almeno 250 dipendenti, che risultano anche le più attive nel mercato delle vendite online (40,2%, dal 35,6% nel 2018) rispetto a quelle con 10-49 dipendenti (15,2%, dal 12,8% nel 2018).

l’84,4% delle vendite deriva da ordini ricevuti su canali propri, mentre il 15,6% da quelli connessi a intermediari digitali. 

professioni ict nelle aziende

nel 2020 si riducono le imprese con almeno 10 dipendenti che impiegano esperti ict (dal 16,0% al 12,6%), mentre si conferma la presenza di specialisti informatici tra il personale delle imprese con almeno 250 dipendenti (72,0%, dal 73,1% nel 2019).

le imprese di maggiore dimensione sono anche le più attive nell’assumere o provare ad assumere specialisti ict. tuttavia, hanno registrato difficoltà nel reperimento di personale specializzato. 

si attesta al 17,3% la percentuale di imprese con almeno 250 addetti che ha dichiarato di aver avuto difficoltà a trovare risorse con competenze informatiche. 

il 63% delle aziende dichiara di aver utilizzato nel 2019 personale esterno per la gestione di attività legate all’ict. tale quota aumenta con la dimensione dell’impresa: dal 61,7% delle imprese di minore dimensione si passa al 79,0% di quelle con almeno 250 dipendenti.

nel 2019, il 15,5% delle imprese con almeno 10 dipendenti (19,4% nel 2018) e il 59,6% tra quelle più grandi hanno organizzato corsi di formazione per sviluppare o aggiornare le competenze ict del personale.

scende dal 16,3% all’11,7% la quota di imprese con almeno 10 dipendenti che ha erogato corsi di formazione informatica rivolti a personale senza competenze specialistiche in ict. 

le attività economiche nelle quali si evidenzia maggiore attenzione anche questo tipo di formazione sono:

  • telecomunicazioni (39,4%)
  • informatica e altri servizi d’informazione (34,2%) 
  • attività editoriali (27,4%)
  • attività professionali, scientifiche (21,9%) 
  • servizi delle agenzie di viaggio (19,1%).

formazione 4.0

la formazione 4.0 si configura come un’opportunità per quelle aziende che desiderano puntare sulla digitalizzazione dei propri dipendenti e l’aumento delle loro competenze informatiche.

la misura, confermata anche per il 2021, consente di recuperare fino al 60% dei costi ammissibili affrontati per le attività formative mediante il credito d’imposta.

qui trovi un esempio pratico di come funziona.

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