L’innovazione tecnologica IPCEI è al centro del decreto del ministero dello Sviluppo Economico sui progetti specifici – ovvero “Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo” – che ha messo a disposizione 1,7 miliardi di euro.

A chi è rivolto il bando per l’innovazione tecnologica IPCEI?

Il decreto sull’innovazione tecnologica IPCEI è stato pubblicato il 12 luglio scorso, anche se l’avvio del progetto c’è stato nel 2020.

Il decreto prevede, come detto, un fondo a sostegno dei progetti. Vediamo chi può presentarli e come fare per accedere all’opportunità.

Possono accedere al fondo di innovazione tecnologica IPCEI le imprese che svolgono:

  • attività di ricerca, sviluppo e innovazione
  • ma anche le aziende connesse alla prima applicazione industriale, nei settori della microelettronica, delle batterie e del calcolo ad alte prestazioni.

Cosa prevede il fondo

È il ministero a spiegarlo:

L’agevolazione concedibile è rappresentata dal deficit di finanziamento, calcolato in valore nominale rispetto ai costi e alle spese ammissibili relativi alle attività previste dai progetti autorizzati e nei limiti previsti dalla Decisione di autorizzazione.

Laddove autorizzato dalla stessa decisione, l’intensità di aiuto concesso ad una impresa beneficiaria può arrivare fino al 100% dei costi ammissibili, nei limiti approvati del deficit di
finanziamento.

Le spese dei progetti di innovazione tecnologica IPCEI coperti dal fondo

Anche da questo punto di vista, sono tante le voci di spese che il fondo previsto dal ministero dello Sviluppo Economico riesce a coprire:

  • si parte con le spese per gli studi di fattibilità e per ottenere le autorizzazioni
  • per procedere, poi, con i costi per eventuali acquisti di macchinari, tecnologie e infrastrutture
  • fino ad arrivare alle spese di consulenza, di gestione del personale.

Le aree di intervento per i progetti

Ma cosa significa fare progetti in ambito IPCEI?

Sono sei i percorsi di innovazione che le aziende possono portare avanti in questo solco per avere i finanziamenti previsti dal decreto del ministro Giorgetti.

Le materie sono:

  • veicoli connessi “verdi” e autonomi
  • salute intelligente,
  • industria a bassa emissione di carbonio,
  • tecnologie e sistemi ad idrogeno,
  • internet delle cose,
  • sicurezza informatica
  • microelettronica,
  • batterie (ad esempio per la mobilità elettrica),
  • supercalcolatori.

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