È iniziato ufficialmente l‘anno delle competenze indetto dall’Unione Europea con l’obiettivo di migliorare e armonizzare la diffusione delle skills tra tutti i cittadini e i lavoratori del territorio. Al centro delle intenzioni dell’Europa c’è l’attivazione di progetti di investimento nella formazione, per:

  • superare la carenza di manodopera
  • responsabilizzare gli individui a partecipare attivamente alle transizioni in corso del mercato del lavoro attraverso la formazione continua.

Il decreto lavoro e la formazione

In Italia, l’ultimo documento in ordine di tempo che mette la formazione al centro è il decreto Lavoro. Che rispetta in pieno tutte le direttrici dell’anno delle competenze europeo. 

A sottolinearlo, il ministro del Lavoro e Politiche Sociali, Marina Calderone:

“L’Italia con il decreto lavoro ha avviato un percorso che punta a rendere il mercato del lavoro più inclusivo proprio attraverso l’attivazione a favore di percorsi formativi in grado di facilitare l’incontro fra domanda e offerta di lavoro. Un processo che intendiamo agevolare anche con nuovi supporti tecnologici e un migliore coinvolgimento di tutti gli attori del mercato del lavoro, pubblici e privati. In questo senso, le iniziative che saranno attuate avranno una grande funzione di stimolo nell’agevolare la diffusione della cultura dell’aggiornamento e della formazione a tutti i livelli”.

Fnc per l’anno delle competenze

Ma è senza dubbio il Fondo Nuove Competenze la reale misura economica che potrà consentire alle aziende di ogni settore e dimensione di avviare quei percorsi di upskilling e reskilling necessari ad innalzare il livello delle skills dei lavoratori d’azienda.

La buona notizia è che per l’intero anno delle competenze in Italia Fnc sarà pienamente operativo. E lo sarà almeno per i prossimi 4 anni. Come stabilito sempre dall’articolo 19 del Decreto Lavoro. 

Sono molte le fonti di finanziamento europee che alimenteranno il Fondo Nuove Competenze fino al 2027:

  • Piano nazionale giovani, donne e lavoro
  • Fondo sociale europeo Plus

A cosa serviranno le risorse? Fondamentalmente i fondi saranno destinati a:

  • finanziare parte della retribuzione oraria
  • finanziare gli oneri relativi ai contributi previdenziali e assistenziali delle ore di lavoro destinate ai percorsi formativi

Verso la strutturalità della misura

La pubblicazione su Gazzetta Ufficiale del decreto Lavoro rende il Fondo Nuove Competenze una misura candidata a divenire strutturale. La buona notizia? Che le aziende interessate non saranno più costrette a organizzare e progettare percorsi di formazione interna con tempi stretti e difficoltà di accesso ai fondi. Ci sarà il giusto tempo per:

  • presentare progetti di sviluppo delle competenze ragionati e dettagliati, anche tecnicamente (senza rischio di non avere tutti i requisiti)
  • sottoscrivere gli accordi di rimodulazione oraria in modo preciso
  • selezionare con criterio i partner per avviare la formazione e certificare le competenze in uscita
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