L’Europa crede al progetto, tanto che già da tempo ha confermato per il Fondo Nuove Competenze ulteriori risorse disponibili, pari a 1,5 miliardi di euro dal programma ReAct-Eu.

C’è, però, un fattore da considerare: la scadenza del 30 giugno, per le aziende, per la presentazione di tutti i documenti che servono per accedere alla misura gestita dall‘Anpal.

Il capitolo risorse del Fondo Nuove Competenze

La questione delle risorse disponibili per il Fondo Nuove Competenze è venuta fuori ad inizio maggio, quando l’Anpal, in una nota, ha specificato che rispetto ai 300 milioni complessivi, se ne contavano circa 140.

A distanza, oramai, di poche settimane dalla chiusura dei tempi fissata al 30 giugno, sono due gli elementi di novità che riguardano il Fondo:

  • non sono state indicate ulteriori proroghe nella scadenza delle consegne
  • è stata confermata, però, la presenza delle risorse aggiuntive dell’Europa

Ecco perché le aziende devono presentare le loro domande di accesso al Fondo Nuove Competenze entro la fine del mese.

La fase della rendicontazione del Fondo Nuove Competenze e le risorse disponibili

Alla notizia delle risorse europee disponibili per il Fondo Nuove Competenze si aggiunge anche un altro fattore, e cioè la possibilità che la fase di rendicontazione delle domande possa far venir fuori qualche tesoretto nascosto. Come?

Lo ricordiamo, l’Anpal divide l’erogazione del fondo in due parti:

  • l’anticipo, del 70% dei costi orari per la formazione dei dipendenti, nel momento in cui l’azienda presenta la domanda
  • il saldo, pari al restante 30%, al termine del percorso di formazione

Il saldo deve essere, però, quantificato esattamente dopo l’attuazione del piano di formazione. Questo vuol dire che dai calcoli effettuati al termine, potrebbero venire fuori due opzioni:

  • che il saldo finale corrisponde esattamente al 30% che resta
  • oppure che i calcoli basati sull’effettivo portano ad un conteggio differente

In questa ultima ipotesi, vengono fuori dei piccoli delta di contributo che, sommati con altri casi analoghi, generano dei veri e propri tesoretti di risorse “extra” da poter girare ad altre aziende che hanno fatto domanda della misura, e che sono state ammesse con riserva.

In ogni caso, comunque, alle aziende viene sempre coperto il reale 100% del costo orario per ogni lavoratore coinvolto in formazione.

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