Dopo la pandemia c’è bisogno di formazione

Formazione è la parola d’ordine per dare linfa alle aziende dopo l’incubo pandemia da Covid 19. E’ il dato che emerge fuori da uno studio condotto da The European House Ambrosetti. Bisogna superare secondo gli esperti :

”le criticità legate all’efficacia della formazione, delta transizione scuola-lavoro e delle attività di upskillinge reskilling’

Più conoscenze, più abilità maggiore formazione

In un mondo che cambia e va di corsa sono conoscenza, abilità e formazione a fare la differenza. Le nuove tecnologie, la digitalizzazione e le risorse dedicate dal Pnrr possono realmente favorire lo sviluppo di nuove competenze, modelli lavorativi e servizi di welfare per imprese e famiglie. E’ evidente che la rivoluzione prima che tecnologica deve essere culturale, nel modo di intendere e praticare l’impresa.

Le potenzialità del PNRR

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza stanzia per la digitalizzazione 40,3 miliardi di euro, mentre per il welfare 41,5 miliardi, di cui 6,7 legati al capitolo lavoro.

Il ruolo più importante lo può giocare la formazione, promuovendo Io sviluppo di competenze digitali avanzate, quelle che servono alle aziende per affrontare con successo la transizione digitale. Una sfida enorme che la si vince alzando il livello dell’asticella della formazione. Ci sono, infatti, settori che possono essere incentivati grazie ai fondi in arrivo con il Pnrr. Fondi che andrebbero a sostenere la crescita occupazionale in particolare di donne e giovani, che prima della pandemia erano le fasce più penalizzate.

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