La notizia di pochi giorni fa dei 4,5 miliardi di euro dell’Europa per le politiche del lavoro fa, di certo, ben sperare su una ripresa dell’economia italiana nei prossimi anni. Ma si sa, esattamente, cosa finanzierà l’Europa? Quali sono le priorità dell’agenda italiana agli occhi dell’unione? Ecco una guida.

Fondi Ue: le politiche del lavoro prioritarie

Nel capitolo PON-Spao dedicato proprio alle politiche del lavoro, per l’Italia trovano spazio prioritario:

  • Decontribuzione Sud: per le imprese che operano nelle regioni meridionali, alla quale sono riservati 2,7 miliardi di euro.
  • incentivi per le assunzioni di giovani e donne: complessivamente 237,5 milioni di euro, che andrà anche in questo caso a ridurre i contributi previdenziali versati dai datori di lavoro per le assunzioni a tempo indeterminato per le lavoratrici o gli under 36
  • Fondo Nuove Competenze: per il quale sarà destinato 1 miliardo di euro

I fondi per il sud

In un recente report, il ministero per il Sud ha analizzato la percentuale di fondi europei destinati al Sud del Paese.

Rispetto al totale dei 13,5 miliardi di ReAct-Eu, stando ai dati ministeriali, il 64% andrà al Mezzogiorno. Calcoli alla mano, quindi, anche dei 4,5 miliardi per l’occupazione, la stessa percentuale arriverà al sud: si tratta di 2,9 miliardi da destinare ai punti del precedente elenco. Con un elemento da non dimenticare: e cioè che la decontribuzione Sud è di per sé già concentrata nelle Regioni meridionali.

La fiscalità di vantaggio per il lavoro al sud è uno sgravio del 30% dei contributi previdenziali previsti in ogni assunzione che le aziende devono sostenere.

In una recente statistica, proprio l’Inps ha sottolineato che i contratti di lavoro attivati con la decontribuzione Sud nel primo semestre del 2021, specialmente in Campania, Puglia e Sicilia, sono aumentati:

  • +221,5% rispetto al 2020
  • e +112,6% rispetto al 2019.

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