Sostenibilità, transizione ecologica e green skills sono tre concetti alla base della competitività delle aziende che vogliono innovare. Senza questi tre elementi di base, infatti, le aziende italiane non riusciranno, nei tempi stabiliti dall’Europa, ad allinearsi agli standard chiesti. È questo il motivo per il quale, entro il 2026, nel nostro Paese serviranno almeno 4 milioni di lavoratori con le cosiddette green skills, ossia con le competenze in tema di sostenibilità.

Cosa sono le green skills

I dati emergono dal progetto lanciato da Confindustria, Federmanager e 4.Manager. Secondo i dati dell’Osservatorio 4.Manager, che ha sondato un panel di oltre 4.000 imprese, il nostro sistema industriale ha aumentato del 5% ogni anno la richiesta di manager dotati di competenze sempre più precise nel settore green, oltre che qualificati in materia di criteri ESG, un mercato che dal 2021 è cresciuto del 19%.

Complessivamente, le aziende prese in esame hanno dichiarato di aver acquisito nel corso degli ultimi 3 anni:

  • competenze manageriali (64%)
  • competenze scientifiche (45%)
  • competenze tecniche (73%)

Non solo. Le aziende che, ad oggi, ancora non hanno introdotto green skills in organico, stanno comunque provvedendo a portare avanti una strategia di riorganizzazione sostenibile, che preveda anche l’ingresso in organico di figure competenti in materia.

A tale riguardo, il Rapporto rivela che oltre il 50% delle Grandi e Medie imprese sta elaborando una strategia di trasformazione in funzione della sostenibilità, cercando professionisti in grado di comprendere tutti i processi aziendali, migliorando al contempo la pianificazione e la gestione.

L’informatico ambientale: uno dei profili più richiesti

Tra le figure professionali più cercate e dotate di green skills c’è, sicuramente, quella dell’informatico ambientale. È compito dell’informatico ambientale, o dell’esperto Iot per l’ambiente, infatti, sviluppare:

  • tecniche di progettazione e realizzazione di computer, server e sistemi connessi come ad esempio monitor, stampanti, dispositivi di archiviazione
  • reti e sistemi di comunicazione efficienti e con impatto ambientale limitato.

Oltre a questo, poi, questa figura professionale deve anche sapere:

  • configurare sistemi Iot per la green economy
  • progettare applicazioni mobile per l’ambiente
  • e definire valutazioni dell’impatto ambientale (VIA)

Come diventare informatico ambientale?

Per diventare informatico ambientale e guidare la sostenibilità aziendale da tutti i punti di vista, il percorso più indicato è il corso gratuito di alta formazione previsto dal progetto TBiz.

Ecco i dettagli del corso:

  • è totalmente gratuito
  • è rivolto a diplomati e laureati che non studiano e non lavorano, residenti in Campania e fino ai 35 anni non compiuti
  • dura 5 mesi, da marzo a luglio 2023
  • prevede 360 ore di formazione in aula e 240 di stage
  • e prevede il rilascio della certificazione con accreditamento KHC come auditor/lead auditor UNI EN ISO 14001 e auditor interno 50001
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