Troppi giovani rinunciano a cercare lavoro

Il binomio giovani e lavoro non sempre rappresenta un ‘accoppiata vincente. Purtroppo in Italia sono ancora tanti i ”neet’‘ che hanno rinunciato a cercare un’occupazione. Tra i giovani quasi uno su 3 non studia e non lavora. E quelli che lavorano, spesso, lavorano poco e male, in termini di competenze e compensi. Secondo il Rapporto Giovani 2022, dell’Istituto Toniolo i ragazzi italiani hanno perso non solo motivazione ed entusiasmo nelle proprie azioni ma anche la voglia di perseguire un obiettivo.

Giovani e lavoro: invertire la tendenza

E’ evidente che in un momento storico come questo, dove crisi economica, crisi pandemica e guerra possono incidere negativamente, occorre uno sforzo superiore per invertire la tendenza. Dalla lettura del Rapporto emerge che :

”alta è l’incertezza nei confronti del futuro ma allo stesso tempo è elevata anche l’apertura verso i cambiamenti”.

Gli under 25 non chiedono altro che un reddito adeguato (68% dei giovani tra i 18-22
anni) e possibilità di crescita attraverso misure quali il PNRR. Invertire la tendenza è possibile attraverso la volorizzazione delle competenze e la formazione.


”La formazione dei giovani-si legge nel Rapporto- l’utilizzo e la valorizzazione delle loro competenze aggiornate all’interno delle aziende e delle organizzazioni sono il prerequisito per un’Italia che voglia essere competitiva nei processi di sviluppo nella parte centrale di questo secolo.

Pnrr ma anche Garanzia Giovani

Oltre al PNRR come strumento di lavoro per i ragazzi c’è anche Garanzia Giovani. Programma che ha l’obiettivo di ridurre il numero dei Neet in Italia. Dati alla mano i ragazzi coinvolti nel programma Garanzia Giovani con politiche attive riescono a trovare il loro primo impiego:

  • o subito dopo la presa in carico
  • oppure nel periodo che va dai 6 agli 8 mesi.
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