Il cosiddetto Job Hopping, ossia il passaggio frequente da un impiego all’altro, rappresenta una tendenza in crescita già prima della pandemia. L’emergenza sanitaria ha solo accelerato il processo, rendendolo più evidente. Oggi in pratica, avere un percorso di carriera non lineare non è più l’eccezione alla regola, ma è la normalità. Perfino i selezionatori stanno modificando il loro approccio nella valutazione dei candidati.

In passato, una progressione di esperienze un po’ tortuosa, significava poca chiarezza di idee e inaffidabilità. Adesso però, fare lo stesso lavoro tutta la vita è un retaggio che sta svanendo. Tra fenomeno delle grandi dimissioni e smart working, si ricerca di un migliore equilibrio tra vita e lavoro. Esiste un modo per trasformare un percorso di carriera non lineare in un vantaggio competitivo? Vediamolo insieme.

Come valorizzare un percorso di carriera non lineare

Abbiamo detto che i recruiter oggi “cominciano” a ragionare diversamente quando leggono un cv. Non tutti però sono pronti al cambiamento. Quindi che succede se incontri uno della vecchia guardia, e il tuo percorso di carriera assomiglia più alle montagne russe che ai binari del treno? Ecco come agire per valorizzare il tuo passato e proiettarti verso un brillante futuro.

Non conta il cammino ma il traguardo. Da qualche parte avrai letto il contrario, cioè che vale più il viaggio che la meta. Dal punto di vista professionale però bisogna evidenziare l’esatto opposto. In sostanza, più importante del dove vieni è dove vuoi arrivare, i tuoi progetti e le tue ambizioni.

Apri la mente per aprire le porte. Non si tratta di “telecinesi” ma della capacità di guardare verso orizzonti più ampi. In un percorso di carriera lineare spesso si procede con i paraocchi. In questo modo si perdono tante occasioni e si sprecano talenti che potevano essere sfruttati altrimenti.

Tutto è collegato. Se a questo punto il recruiter non è ancora convito, fai capire che tutte quelle esperienze scollegate tra loro, in realtà lo sono soltanto in apparenza. Racconta la tua storia e mostra quale processo interiore conduce da una tappa all’altra.

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