Le nuove tecnologie e il web 5.0 cambiano l’HR management. I vecchi strumenti per il reclutamento delle risorse umane non bastano più. Le persone cercano lavoro tramite internet. Dunque “è qui che le aziende trovano i candidati ed è qui che devono farsi trovare”. Il digital recruiting si muove quindi lungo due binari paralleli. Da una parte bisogna scegliere i canali e le modalità giuste per essere visibili. Dall’altra occorre sfruttare le risorse adeguate per individuare talenti e validi professionisti.

Ricerca e selezione del personale digitale: come trovare e farsi trovare

C’erano una volta le inserzioni sui giornali e nelle vetrine delle agenzie, e in realtà ci sono ancora. Come detto però, la maggior parte di chi cerca impiego lo fa sul web. Quindi una buona strategia di digital recruiting è pubblicare gli annunci di lavoro su siti di richiamo. I migliori sono quelli su cui, gratis o a pagamento, si monitora l’offerta e la si promuove mettendola in cima alla lista. Tuttavia in questo caso sono essenziali le competenze SEO.

Infatti i candidati cercano le offerte tramite precise parole chiave. Senza le giuste keyword è come essere invisibili. Altro canale di digital recruiting dalle immense potenzialità è quello di social, come Facebook e Twitter. Vi sono poi le piattaforme più professionali come Linkedin o i marketplace dedicati solo ai freelance. Insomma non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Pro e contro del digital recruiting

Le risorse digitali sono un grande supporto per l’HR management. Ad esempio delegare compiti meccanici all’Intelligenza Artificiale velocizza i processi e li rende più efficienti. Come sempre però ogni medaglia ha il suo rovescio e il digital recruiting nasconde pure delle insidie. Infatti l’uso dei social spesso non è affidabile.

Si parte dal presupposto che entrambe le parti usino queste tecnologie nel modo giusto. Un profilo parziale è ingannevole, sia nel bene che nel male. Si può essere scelti o scartati per dettagli fuorvianti, senza contare le implicazioni legale alla privacy. In sostanza il digital recruiting può essere uno strumento integrativo ma non alternativo.

Il master Digital HR management

Nell’era digitale, così come si evolvono le logiche dell’HR management, cambiano pure le competenze necessarie. Un responsabile delle risorse umane oggi deve saper “leggere” e sfruttare le nuove risorse della rete, per la ricerca e selezione del personale. Ecco perché il master HR di Time Vision è strutturato in modo da fornire le giuste skills per operare in un’ottica di digital recruiting. Il percorso di alta formazione è arricchito con moduli in competenze trasversali come Excel e Business English. Per finire, il master gode le prestigioso patrocinio dell’AIDP, l’Associazione Italiana per la Direzione del Personale.

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