I 730 milioni di euro del Fondo Nuove Competenze 2021 hanno consentito percorsi di formazione in circa 2.700 aziende del territorio italiano, per un totale di 245mila lavoratori. Calcoli alla mano, ogni percorso di formazione assegnato a ciascun lavoratore italiano nel Fondo Nuove Competenze 2021 è stato del valore di 3.000 euro.

Ma quali sono state le skills più potenziate dalle aziende che hanno aderito alla misura gestita dall’Anpal? Vediamole

Le skills più richieste nei percorsi del Fondo Nuove Competenze 2021

Individuare le skills più richieste nel Fondo Nuove Competenze 2021 vuol dire, in buona sostanza, capire quali sono quelle che:

  • più servono alle aziende
  • e che, paradossalmente, sono meno diffuse tra i lavoratori

Si tratta, per lo più, di soft skills, ovvero competenze non specialistiche che servivano alle aziende già prima della pandemia, e che con il Fondo Nuove Competenze 2021 si sono diffuse. Solo una minima parte delle skills sviluppate appartiene alla categoria dellle hard skills, ovvero quelle altamente specializzate.

Nel dettaglio, i corsi di formazione maggiormente richiesti e utilizzati dalle aziende che hanno aderito al Fondo Nuove Competenze 2021 sono:

  • business english
  • o comunque un corso di lingua straniera
  • nuove tecnologie, in chiave 4.0
  • gestione del team (con specifica dello smart working)
  • comunicazione sia on line che off line

Le competenze necessarie per le aziende? Tech e inglese

Non solo una nuova gestione dei gruppi di lavoro e comunicazione “digital”, ma anche – o forse soprattutto – percorsi di lingue straniere. È questa la necessità formativa più grande delle aziende italiane che hanno aderito al Fondo Nuove Competenze 2021.

Percorsi di lingua non solo di base, ma anche approfonditi e specifici proprio per le aziende che si affacciano sui mercati globali, sia digitalmente che in modo tradizionale. 

Ma, si sa, la competizione globale si vince non solo con l’inglese, ma anche con una conoscenza medio-alta delle tecnologie. Ecco perché il secondo ambito formativo più richiesto è quello digital.

Lavoratori in grado di parlare con stakeholders di tutto il mondo, magari in tempo reale grazie alle piattaforme di meeting e su questioni “tech”. È questo il profilo medio del lavoratore italiano formato dal percorso Fondo Nuove Competenze 2021.

Il futuro del Fondo Nuove Competenze 2021

Lo abbiamo detto e ribadito più volte: tutte le aziende che, per un motivo o per un altro, non sono rientrate nel calderone delle imprese che hanno goduto dei benefici del Fondo Nuove Competenze 2021 – misura ancora sperimentale – possono guardare al futuro con un ritrovato ottimismo.

Il motivo è uno solo: il Fondo Nuove Competenze da sperimentale diventerà, infatti, strutturale. Con un tesoretto iniziale di 1 miliardo di euro, proveniente direttamente dall’Europa. 

La riorganizzazione del Fondo Nuove Competenze sarà anche una questione rapida. L’ok dell’Europa al PNRR italiano del Governo Draghi consentirà, infatti, l’arrivo dei primi fondi già nei prossimi mesi. 

L’obiettivo temporale per la riorganizzazione del Fondo Nuove Competenze, come scritto nel PNRR, è il quarto trimestre di quest’anno. C’è, quindi, tutto il tempo, per le aziende interessate di iniziare a preparare tutta la documentazione necessaria ad accedere alla misura. 

Il primo elemento da preparare per il Fondo Nuove Competenze 2021: il piano di formazione

Il piano di formazione è uno degli elementi di base del Fondo nuove competenze. Come deve essere articolato un buon piano su misura del lavoratore e dell’azienda?

  • individuare le competenze di base di ingresso dei lavoratori coinvolti
  • si procede all‘esame delle carenze formative che devono essere colmate
  • si calcola il numero di ore destinate alla formazione per ogni lavoratore

Il Pnrr dice al riguardo che

individuato il fabbisogno formativo per la specifica azienda, il settore o il territorio, si assicura l’aggiornamento professionale richiesto mettendo in capo alle risorse del Fondo il costo delle ore trascorse in formazione

La formazione? Non solo per le aziende in crisi

I percorsi di formazione e di riorganizzazione aziendale non riguardano soltanto le aziende in crisi, anzi. Tutte le aziende di tutti i settori possono accedere al Fondo nuove competenze, a patto che si stringa un accordo sindacale interno con almeno un sindacato rappresentativo sul territorio di appartenenza dell’azienda stessa.

C’è poi il capitolo specifico per le aziende in crisi: il Fondo nuove competenze non è una misura che si può utilizzare in caso di ammortizzatori sociali o contratti di solidarietà. Le aziende che vivono un periodo di crisi possono, però, accedere alla misura se c’è necessità di ricollocare i propri dipendenti.

Per iniziare in tempo la fase di preparazione dei documenti necessari ad accedere alla nuova annualità del Fondo Nuove Competenze, contatta gli uffici di Time Vision: i consulenti seguiranno l’intero iter di presentazione della domanda.