Lo scorso 20 maggio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale  il maxi provvedimento economico contro la crisi provocata dal coronavirus.

Il Decreto Rilancio contiene numerose misure, novità e bonus a sostegno del reddito, per lavoratori e famiglie e per le imprese. Alcune sono un aggiornamento del precedente Decreto Cura Italia altre invece sono delle vere e proprie novità.

Scopriamone qualcuna in particolare riferita ai temi del Lavoro, delle Politiche Sociali e dello Sviluppo Economico.

Quali sono le novità in tema di lavoro?

Cassa integrazione prorogata e semplificata

La novità principale è l’introduzione di una procedura semplificata per la Cassa Integrazione in deroga (CIGD). Infatti,  i datori di lavoro potranno rivolgersi direttamente all’Inps per velocizzare i tempi di erogazione.

L’Inps riceve direttamente dai datori di lavoro la domanda in via telematica con la lista dei beneficiari e le ore di sospensione per ciascun lavoratore per tutto il periodo autorizzato, e sempre l’Inps provvede all’erogazione delle prestazioni nel rispetto dei limiti di spesa, aggiornando un contatore previsionale.

Il pagamento della cassa integrazione in deroga quindi, anziché passare per le Regioni, nella proroga delle ulteriori nove settimane verrà pagata direttamente dall’INPS.

In più la cassa integrazione viene prorogata di ulteriori 5 settimane, per chi abbia già fruito delle 9 precedenti, utilizzabili dai datori di lavoro in caso di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per eventi riconducibili al coronavirus, nel periodo che va dal 23 febbraio al 31 agosto 2020 ed è possibile richiedere ulteriori 4 settimane per il periodo che va dal 1° settembre al 31 ottobre 2020.

Stop ai licenziamenti

È stato prorogato a 5 mesi complessivi il periodo di divieto di licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo e collettivi e di sospensione delle procedure dei licenziamenti collettivi e individuali per giustificato motivo oggettivo in corso.

Proroga naspi e dis-coll

Una tutela in più per i disoccupati che, a causa dell’emergenza sanitaria, vivono un periodo di difficoltà nella ricerca e nell’avvio di una nuova occupazione.

Infatti viene prorogata di due mesi la durata della disoccupazione per i lavoratori in Naspi o Dis-Coll scaduta tra il 1° marzo 2020 ed il 30 aprile 2020. 

Rinnovo dei contratti a termine

E’ possibile rinnovare o prorogare, senza eccedere, al 30 agosto 2020 i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato in essere alla data del 23 febbraio 2020, anche in assenza delle causali prescritte dall’art. 19 del Decreto Legislativo n. 81 del 2015.

Smart working fino a dicembre 2020

Sarà possibile prolungare la modalità di lavoro agile (smart working) per i rapporti di lavoro subordinato, pubblici e privati, fino alla fine dello stato di emergenza e non oltre il  31 dicembre 2020,

Chi potrà richiederlo? I genitori lavoratori dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio minore di anni 14, se nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o che non vi sia genitore non lavoratore.

Regolarizzazione e emersione dei lavoratori stranieri

Il datore di lavoro potrà presentare istanza dal 1° giugno al 15 luglio 2020 per la regolarizzazione dei lavoratori stranieri, effettuando prima il versamento di un contributo forfettario di 500 euro per ogni lavoratore.

Lo Sportello unico per l’immigrazione, dopo aver verificato l’istanza e acquisiti i pareri favorevoli della Questura e dell’Ispettorato territoriale del lavoro, convocherà le parti per l’esibizione della documentazione necessaria all’emersione e la stipula del contratto di soggiorno.

Questa disposizione è valida per i datori di lavoro italiani o cittadini di uno Stato membro dell’UE e dei datori di lavoro stranieri in possesso di un titolo di soggiorno ex art. 9 del D.l . 286 del 1998.

Quali sono le principali misure per lo sviluppo economico?

Importanti novità anche per le attività produttive che hanno subito forti perdite di fatturato durante questa emergenza.

L’obiettivo del Governo è quello di continuare, dopo il decreto Cura Italia e il decreto Liquidità, a supportare e rafforzare le imprese attraverso un quadro omogeneo di interventi.

Contributi a fondo perduto

Lo Stato ha stanziato come risorse per i finanziamenti a fondo perduto 6.192 milioni di euro per il 2020 per i soggetti che hanno subìto danni economici a seguito della crisi sanitaria, se in presenza di determinati requisiti.

In particolare, possono richiedere il contributo a fondo perduto i titolari di partita IVA esercenti attività d’impresa, lavoro autonomo e di reddito agrario

  • con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel 2019;
  • se il fatturato di aprile 2020 ha subito una riduzione del 33% rispetto al fatturato di aprile 2019;
  • se hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019;
  • se hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio dei Comuni in cui lo stato di emergenza per eventi calamitosi era in vigore quando è stato dichiarato lo stato di emergenza sanitaria (ovvero il 31 gennaio 2020).

L’ammontare del contributo a fondo perduto è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato di aprile 2019:

  •  Minimo 2000 euro per le società e 1000 euro per l’impresa individuale (cumulabile col bonus INPS)
  • 20% per le imprese con fatturato fino a 400mila euro
  • 15% per le imprese con fatturato superiore a 400 mila euro e fino a 1 milione di euro;
  • 10% per le imprese con fatturato da 1 a 5 milioni di euro.

Stop all’IRAP

Il taglio dell’Irap 2020 diventa automatico nel decreto Rilancio per le imprese e i lavoratori autonomi con fatturato fino a 250 milioni di euro.

Nella versione ufficiale del Decreto Rilancio è stata inserita una precisazione che riguarda il versamento di quanto dovuto per il saldo e l’acconto dell’Irap per il 2020.

Si è infatti specificato che l’importo dovuto per il versamento è escluso dal calcolo dell’imposta da versare a saldo nel 2021. Inoltre, non è dovuto il saldo Irap per il 2019, pur rimanendo l’obbligo di versare quanto dovuto per gli acconti del 2019.

Ricapitalizzazione dell’impresa

Per le società con fatturato annuo superiore a 5 milioni di euro e che vogliono aumentare il capitale sociale:

  •         Deducibilità o detraibilità, per le persone giuridiche e persone fisiche che versano il capitale, di un importo pari al 20 per cento della somma investita nel capitale sociale
  •         Sostegno per gli aumenti di capitale attraverso un intervento dello Stato nelle stesse società, mediante l’acquisizione di strumenti partecipativi.

Ecobonus al 110% settore edilizio

Nel decreto Rilancio è stata inoltre inserita una norma fondamentale per il riavvio del settore strategico dell’edilizia: l’innalzamento al 110% delle detrazioni per le ristrutturazioni legate all’Ecobonus e al Sismabonus che amplia la platea dei possibili beneficiari degli interventi, garantendo una forte leva agli investimenti. 

Viene inoltre data la possibilità di cessione del credito anche a intermediari finanziari, in modo da favorire la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio in ottica ecosostenibile.

Tramite la detrazione fiscale, è garantita una completa remunerazione delle spese sostenute per:

  •         interventi di isolamento termico delle facciate e delle coperture
  •         sostituzione degli impianti obsoleti con quelli più efficienti in termini energetici ed ambientali

Credito di imposta sugli affitti commerciali

Sugli affitti commerciali è riconosciuto il credito d’imposta per il 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione per i mesi di aprile, maggio e giugno. Oltre che in compensazione, il credito può essere anche ceduto al locatore o al concedente o ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari.

Il rimborso delle spese dell’affitto è previsto per:

  •         Imprenditori, artigiani e professionisti, con ricavi non superiori a 5 milioni di euro
  •         Attività con calo di fatturato superiore al 50% nel mese di aprile 2020
  •         Immobili destinati allo svolgimento dell’attività

Tale vincolo non è previsto, invece, per le imprese del settore turistico-ricettive, che ne beneficiano in ogni caso.

Sostegno alle Startup

A queste misure si aggiungono quelle relative a incentivi per favorire la ricapitalizzazione di imprese e il rafforzamento dell’ecosistema delle start up innovative attraverso la liquidità garantita 

Le principali novità introdotte riguardano:

  •         Risorse aggiuntive al fondo di sostegno al Venture Capital
  •         Proroga di 12 mesi del termine di permanenza nel registro delle imprese dedicato alle startup
  •         Contributi a fondo perduto per l’acquisizione di servizi prestati da parte di incubatori, acceleratori, innovation hub, business angels
  •         Potenziamento degli incentivi fiscali
  •         Finanziamenti a tasso zero a copertura dell’80% delle spese ammissibili
  •         Detrazione fiscale del 50% delle somme investite nel capitale di startup e PMI innovative

Fondo innovazione e trasferimento tecnologico

Arrivano 500 milioni di euro per un Fondo di Trasferimento Tecnologico in capo al Ministero dello Sviluppo economico e gestito da Enea, destinato a sostenere l’innovazione.

Il Fondo di Trasferimento Tecnologico intende promuovere iniziative e investimenti utili alla valorizzazione e all’utilizzo dei risultati della ricerca presso le imprese in Italia, con particolare riferimento alle startup innovative per la creazione di una solida e stabile connessione tra il mondo produttivo e quello della ricerca, garantendo finanziamenti per:

  •         Ricerca applicata
  •         Collaborazione tra soggetti pubblici e privati per progetti d’innovazione
  •         Consulenza tecnico-scientifica e formazione

Fondo di garanzia per PMI

Infine saranno stanziati ulteriori 4 miliardi di euro sul Fondo Centrale di Garanzia per le PMI, al fine di sostenere la domanda di prestiti garantiti dallo Stato. 

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