Formazione 4.0 passi in avanti resta il nodo competenze
Formazione 4.0 : il nostro paese compie decisivi passi in avanti anche se sulle competenze resta molto da fare. La formazione dunque non è più un tabù per gli italiani. Dal rapporto DESI 2022 emerge che: l’Italia sale al 18° posto grazie all’accelerata su connettività e servizi digitali.
Un dato che testimonia i passi avanti compiuti ma a preoccupare è la posizione di quartultimi nella classifica delle skill: peggio del nostro paese solo Polonia, Bulgaria e Romania.
Dal Rapporto emerge anche che la maggior parte delle PMI ha raggiunto un livello base di intensità digitale. Mentre la diffusione di tecnologie cruciali come i big data e l’intelligenza artificiale è ancora limitata va a gonfie vele l’utilizzo dei cloud. Un grande sostegno è stato dato dalle misure governative nazionali ed europee in atto.
Semaforo rosso per le competenze
Se la formazione 4.0 procede spedita è l’assenza di competenze a frenare il paese. Dal rapporto emerge che :
Solo il 54% degli europei di età compresa tra i 16 e i 74 anni possiede almeno competenze digitali di base: l’obiettivo del decennio digitale è di arrivare almeno all’80% entro il 2030. Inoltre, sebbene tra il 2020 e il 2021 siano entrati nel mercato del lavoro 500mila specialisti Ict, i 9 milioni di specialisti dell’Ue sono ben al di sotto dell’obiettivo di raggiungere i 20 milioni di specialisti di Ict entro il 2030 e non sono sufficienti a rimediare alla carenza di personale qualificato che sta affliggendo le imprese”.
E’ evidente dunque che è tempo di focalizzare l’attenzione sulle competenze riqualificando i lavoratori da un lato e agevolare e promuovere percorsi di formazione partendo dalle scuole. Per le imprese una possibiltà è data dal Fondo Nuove Competenze che consente alle imprese, di qualunque settore e dimensione, di rqualificare e formare i lavoratori modificando temporaneamente l’orario di lavoro.
VUOI CONOSCERE LE NOVITÀ SUL FONDO NUOVE COMPETENZE?