L’annuncio è arrivato direttamente dal viceministro allo Sviluppo Economico, Gilberto Pichetto Fratin: gli incentivi legati alla Transizione 4.0 potrebbero avere una durata decennale. E, quindi, ben oltre il 2026 che è l’anno conclusivo delle azioni del PNRR, compresa la digitalizzazione.

Il nuovo programma di Transizione 4.0

Al momento, la situazione attuale vede lo stop alla politica di incentivi alle aziende previsto per il 2023. Anche se direttamente dal PNRR arrivano indicazioni e distribuzione delle risorse.

La legge di conversione del fondo complementare del Piano Nazionale di ripresa e resilienza prevede che ci siano 5 miliardi di euro per il piano Transizione 4.0 da qui al 2026.

Ma come saranno ripartiti i fondi? Ci sarà, naturalmente, un criterio temporale:

  • 704,5 milioni di euro per l’anno 2021,
  • 1.414,95 milioni di euro per l’anno 2022,
  • 1.624,88 milioni di euro per l’anno 2023,
  • 989,17 milioni di euro per l’anno 2024,
  • 324,71 milioni di euro per l’anno 2025
  • e, infine, 21,79 milioni di euro per l’anno 2026.

Proprio il 2026, nelle intenzioni dell’altro ministero – quello dell’innovazione – rappresenta l’orizzonte temporale entro cui dovrà essere completato il piano Italia Digitale.

Transizione 4.0: le novità

All’orizzonte, però, ci sarebbero tre novità principali:

  • da un lato la proroga di tutti gli incentivi previsti per una durata decennale
  • un possibile mix tra credito d’imposta e ammortamento
  • e una ipotesi di cessione del credito

Incentivi decennali e cessione del credito

Come detto, tra le novità all’orizzonte, oltre ad una proroga decennale delle misure, ci sarebbe anche una diversa organizzazione degli incentivi stessi.

La prima ipotesi riguarda la possibilità di creare una nuova forma di incentivo, che sia il risultato di un mix tra il credito d’imposta e l’ammortamento.

Ultimo punto, piuttosto delicato, riguarda la possibilità per le aziende di cedere il credito d’imposta maturato. Un argomento affrontato lo scorso mese di maggio e messo nel cassetto dopo lo stop della Ragioneria di Stato.

L’ipotesi al vaglio, al momento, riguarderebbe la possibilità di concedere la cessione solo per una annualità.

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